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21 set 2012

A proposito di gossip

di Luciano Caveri

Trovo che un personaggio pubblico debba accettare il peso della popolarità. Compreso il topless assai modesto di Kate Middleton, la Duchessa di Cambridge, che tanto fa discutere in queste ore. Gli agenti di sicurezza inglesi non possono non aver notato il teleobiettivo del fotografo, altrimenti sarebbero degli imbecilli, perché al posto del fotografo poteva essere un cecchino. Resta il problema del mercato delle foto dei "paparazzi" e l'opportunità o meno di pubblicare "foto rubate". Visto che "Chi" è in edicola con un numero straordinario tutto dedicato alle foto di Kate e del marito, dopo che una pubblicazione più ristretta era avvenuta su di un settimanale di gossip francese sempre della "Mondadori", è chiaro che la diffusione è stata decisa ai massimi livelli, come da intervento del vertice della casa editrice, Marina Berlusconi. In nome della... libertà di stampa, la figlia del Cavaliere ha polemizzato con "La Repubblica" che ipotizzava che lo sgarbo delle foto della coppia reale fosse in una logica di vendetta con il Regno Unito dello stesso Silvio, che a questo punto potrebbe essere accusato di armare la mano di Alfonso Signorini, direttore di "Chi" e maître à penser - ognuno ha chi si merita - della famiglia Berlusconi. Il "gossip" è un genere giornalistico che funziona e i limiti del pettegolezzo vanno fissati con alcuni paletti di buongusto e di deontologia professionale. In fondo qui in Valle la stampa rosa esiste in un logica di tam-tam da bar che deforma e ingigantisce le storie personali o talvolta le censura inspiegabilmente e questo impedisce in alcuni casi di capire le ragioni di certe circostanze. Sarebbe quasi meglio che qualcuno scrivesse "pane e pane e vino al vino", mettendo tutte le vittime di gossip sullo stesso piano. Io di danni da "chiacchiere" ne ho subiti parecchi, mentre c'è chi attraversa problemi veri che cadono tuttavia in silenzi glaciali.  Tornando a Kate: le foto dimostrano che l'eccesso di dimagrimento consente una figura invidiabile stretta nei suoi vestitini, ma una bella pasta e fagioli ogni tanto ingentilirebbe le forme principesche. Per dire: la "Biancaneve" della Walt Disney era graziosamente paffutella e con un seno ben marcato sulla figura.