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14 mag 2012

L'importanza del paesaggio

di Luciano Caveri

"Un paysage est le fond du tableau de la vie humaine" Jacques-Henri Bernardin de Saint Pierre, scrittore e botanico, vissuto fra il Settecento e l'Ottocento, descriveva così il ruolo del paesaggio e la sua connessione con l'umanità. Una grande scrittrice del Novecento, Marguerite Yourcenar, aggiungeva un altro elemento: "Construire, c'est collaborer avec la terre: c'est mettre une marque humaine sur un paysage qui en sera modifié à jamais". Applicate alla nostra Valle queste due considerazioni sono complementari.

Il territorio è noto, siamo una zona alpina dalla straordinaria altimetria che riassume territori varissimi: dall'olivo e dalla palma mediterranee dei trecento metri della Bassa Valle sino alla vetta del Bianco che sfiora i cinquemila metri con il clima artico delle alte quote. Ma i paesaggi sino ai ghiacciai e alle rocce strapiombante sono frutto non di una natura selvaggia, ma ovunque ha inciso la mano dell'uomo che ha modellato, in modo più o meno incisivo, nella varietà di habitat, l'ambiente. Oggi quel che colpisce in molte zone sono i cambiamenti. I fondovalle hanno visto un esplosione di costruzioni (cui non ha corrisposto un recupero dei centri storici), a detrimento del popolamento di un gran numero di località, specie in media montagna o in frazioni montane in altitudine elevata, alcune prive ormai di popolazione. Vaste zone coltivate del territorio sono vittime di abbandono e di rinaturalizzazione con i boschi che si espandono in zone un tempo occupate dalle attività umane. Basti pensare ai fitti terrazzamenti che strappavano terra alla verticalità della montagna e che ora crollano e lo stesso vale per la fitta e antica rete sentieristica, laddove non intrattenuta dalla manutenzione pubblica. Personalmente non sono contrario al "nuovo". Anzi troco che molti segni contemporanei faranno in futuro lo stesso effetto di stesse vestigia del passato che hanno inciso sul territorio. Ma molto si potrebbe dire sul "bello" e cioè su una logica degradante spesso presente nelle costruzioni e in certe opere pubbliche di questi ultimi decenni. Il paesaggio, insomma, per quanto modificato dalla mano dell'uomo che è elemento egli stesso della Natura, va tutelato e difeso, perché fa parte di noi e dei tratti distintivi della nostra Valle.