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10 mag 2012

La Francia ad Hollande

di Luciano Caveri

Tutti questa sera guardano alle elezioni francesi e all'esito delle presidenziali che Oltralpe procedono di poche settimane le legislative (e sarà altrettanto interessante seguire i risultati). Appena vista la "Tv Suisse Romande" ci si può sbilanciare senza attendere le ore 20 e "France2". Charles de Gaulle è stato nel 1958 il fautore della riforma costituzionale che ha portato all'attuale quinta Repubblica in Francia con una forma nota come semipresidenzialismo, modificata poco negli anni. Dopo di lui - con personalità assai diverse a marcare la loro Presidenza - ci sono stati Georges Pompidou, Valéry Giscard d'Estaing, François Mitterrand, Jacques Chirac e infine Nicolas Sarkozy. In questi cinquant'anni il mondo e cambiato moltissimo ma la Francia, nazione antica, è rimasta con istituzioni piuttosto stabili.  Ora la Francia torna a sinistra con un personaggio non nuovissimo ma mai presidenziabile, il socialista François Hollande, che ha registrato una vittoria che è anche stata facilitata da un certo modo di far politica dell'uscente Sarkozy per il quale si è manifestato un voto di avversione. La Sinistra europea plaude per quella che pare un inversione di rotta. Chissà se davvero Hollande (che deve l'Eliseo anche alla sconfitta della ex moglie Segolène Royal, nell'ultima tornata) darà lo sperato impulso alla Francia e marcherà un europeismo diverso. Spesso personalità apparentemente deboli dimostrano nella Storia di essere più forti e incisive di quanto ci si potesse immaginare. Confesso la mia curiosità. Esce di scena Sarkozy, ennesimo leader europeo "bruciato" - a destra come a sinistra - in questi decenni e l'epoca di crisi è ancora più implacabile, facendo dei politici autentici "usa e getta".