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26 apr 2012

La schiavitù del cellulare

di Luciano Caveri

"Udine per prima in Europa mette al bando i telefonini da bar e ristoranti". Confesso che la notizia mi ha fatto sobbalzare, anche se poi informandosi meglio è facile constatare che quanto avviene in Friuli ha un valore più simbolico che reale. Scrive il "Messaggero Veneto": "E' stata lanciata ieri la campagna "Liberi dal cellulare, liberi di parlare", nata da un'idea del pediatra e consigliere comunale Mario Canciani che è riuscito a mettere d'accordo l'Associazione contro l’elettrosmog (Ace), il Comune, Confcommercio, l'Associazione albergatori udinesi e Confindustria". Per completare  l'informazione va aggiunto che il sindaco della città friulana, Furio Honsell, nel dare il patrocinio alla nascita di spazi "liberi dal cellulare" nei pubblici esercizi annuncia di voler dare il buon esempio, chiedendo agli assessori di spegnere il telefonino durante le riunioni di Giunta. Non so francamente se e quanto l'iniziativa prenderà piede, ma penso che segnali un problema reale, che riguarda la presenza sempre più ingombrante nella nostra vita del telefonino ormai diventato uno strumento multiuso che ci accompagna come una sorta di propaggine fisica di noi stessi. Non è solo un possibile problema di salute per le onde radio e neppure di educazione per l'invadenza nell'uso sociale dello strumento, quanto il fatto che il telefonino crea un'evidente forma di dipendenza che rischia di trasformare il telefonino da straordinario mezzo di comunicazione in una nuova schiavitù.  Per cui, al di là dei divieti che come ogni proibizionismo sono discutibili, vale la pena di capire - e lo dico a me stesso che uso moltissimo l'iPhone con cui ora vi sto scrivendo - quali debbano essere dei limiti ragionevoli e anche forme d'educazione che evitino quelle scenette di ragazzini attorno al tavolo di un bar che non parlano fra di loro ma scrivono, ciascuno nel proprio isolamento, un messaggino dietro l'altro. La maestra del nido dell'ultimogenito mi ha chiesto se in casa usavamo molto il telefono, visto che l'altro giorno ai giochi, Alexis, fra uno scivolo e una giostrina, ha passato - ovviamente simulando - un sacco di tempo... al telefono. Allarme rosso!