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26 apr 2012

Ricordando Perret

di Luciano Caveri

La storia del turismo sulle Alpi ha due grandi capitoli che viaggiano in parallelo. Uno, che è settecentesco, è l'alpinismo, che oggi vive una crisi profonda e grandi trasformazioni. L'altro, le cui radici possono persino essere immaginate preistoriche, ma si afferma come turismo nello stesso periodo in cui si scopre il mondo delle alte cime, è il termalismo. La Valle d'Aosta è in questo paradigmatica e, proprio rispetto alle acque, è singolare notare come il termalismo stia tornando in auge in un misto fra benessere e problemi di salute. Da questo punto di vista il legislatore regionale, ma me ne occupai anch'io come deputato nelle fasi preliminari di studio, aveva visto giusto di fronte a due problemi di decadenza. L'articolo 1 della regionale 26 maggio 1998, numero 38 è tacitiano sulle finalità: "La Regione Autonoma Valle d'Aosta favorisce, nell'ambito delle proprie competenze, interventi atti a migliorare l'attività, l'organizzazione e la gestione delle terme di Saint-Vincent e Pré-Saint-Didier tramite l'ampliamento e la riqualificazione delle strutture termali e annesse strutture alberghiere e di supporto unitariamente considerate quali complessi termali finalizzati alla cura e/o riabilitazione e/o promozione della salute". Evito tecnicismi inutili e vale la concretezza dei fatti. Le Terme chiuse e cadenti dell'Alta Valle sono state aperte, a dispetto delle previsioni, prima di quelle della Riviera delle Alpi, pur funzionanti ma ridotte al lumicino e assai costose per il Comune. Inutile soffermarsi sui perché ed è bene invece osservare che ormai, con la prima parte dei cantieri in cui si preannuncia la fine lavori, anche Saint-Vincent è pronta al debutto estivo e al ritorno ad antichi splendori. Dall'aldilà ne sarà lieto l'inventore delle terme moderne, un enfant du pays, l'abate Jean-Baptiste Perret, cui si deve - con data fissata nel 1770 - la scoperta della Fons Salutis con la sua acqua minerale. Da lassù, per chiudere il parallelo con l'alpinismo, si vede la cima del Monte Bianco, scalata nel 1786, pochi anni dopo il rinvenimento della sorgente. Oggi sarà il fitness a primeggiare rispetto alle tradizionali parti curative e l'aspetto sanitario in convenzione riguarderà i dializzati residenti in zona e il vasto turismo dei malati di reni.  Il rilancio delle Terme, con l'ormai imminente e corposa prima tappa, è una diversificazione utile e contraltare alle difficoltà del Casino de la Vallée.