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28 mar 2012

Attenzione al gioco

di Luciano Caveri

In sigla si chiama "Gap - Gioco d'Azzardo patologico" e descrive il comportamento di un giocatore che ha perso il controllo e cade vittima di una dipendenza. Basta fare un giretto su Internet per avere conferme. Ormai la malattia viene studiata e curata da tempo e le sue fasi sono ormai ben definite. Sarebbe bene discuterne a fondo anche in Valle e studiare le ricadute sulla scelta di aprire ai residenti la casa da gioco di Saint-Vincent, risultata utile in termini d'introiti, ma sarebbe opportuno vedere l'altra faccia della medaglia. Non è moralismo spicciolo ma un invito alla misura.

Cito sulla malattia qualche passaggio preso da una sezione di un sito del servizio sanitario della Toscana: "Il Gioco d’Azzardo patologico è assimilabile al gruppo dei disturbi ossessivo compulsivi Come in ogni malattia, anche il gioco d’azzardo ha tre categorie di sintomi: fisici, psichici e sociali". Queste in dettaglio le fasi: "La tolleranza: bisogno di avere più sostanza o giocare di più per ottenere lo stesso livello di eccitamento L’astinenza: nervosismo, ansia, tremori se si tenta di smettere La perdita di controllo: pensi di poter smettere, ma senza riuscirci Va inoltre aggiunto che la malattia, a differenza del "vizio" produce certamente un danno concreto alla persona. Prima di tutto sulla salute e nel caso del gioco anche economico". Aggiungo questa descrizione: "Il giocatore compulsivo non può fare a meno di giocare, ma pensa di poter smettere quando vuole. Con il proprio comportamento compromette e poi distrugge le sue relazioni con gli amici, con il partner e i figli, quelle lavorative". Qual è l'aspetto grottesco della vicenda? Che in Italia chi ha alimentato a dismisura le occasioni di gioco è lo Stato, che ricorre alla moltiplicazione dei giochi a copertura della spesa pubblica. Oggi le entrate da questo settore, una tassazione mascherata che spinge il cittadino a giocare in certi casi ad ammalarsi, sono ingentissime e ogni Governo incrementa i giochi in un clima - come mostrano le slot machine nei bar - proficuo in certe zone a gravi infiltrazioni mafiose e a un clima di malaffare intollerabile per lo Stato. Ma l'aspetto più grave sta nel fatto che la crescita senza freni dei giochi pubblici o in concessione crea la situazione di uno Stato che da un parte spenna il cittadino e dall'altra si trova obbligato a curarlo. Si tratta ovviamente di un circuito incredibile che va in qualche modo spezzato, ponendo anzitutto un limite alla crescita e regole certe.