Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
10 gen 2012

Il cinepanettone del Fisco

di Luciano Caveri

Questa storia degli ottanta ispettori del Fisco (modernamente "Agenzia delle Entrate") sguinzagliati in periodo natalizio a Cortina d'Ampezzo è ricca di suggestioni. E visto che c'è da temere che la scelta si trasformi in una sorta di "Giro d'Italia" nelle diverse località turistiche, forse seguendo le stagioni, è bene parlarne perché anche la Valle potrebbe finire nel gioco. Temo che alla fine questi blitz assomiglieranno alle notizie quotidiane sugli arresti dei casalesi (quelli campani, non piemontesi), che sono ormai diuturne e resta da chiedersi chi non sia ancora finito in prigione. Quello cortinese è un evidente spot promozionale attraverso un'azione esemplare con tanto di inusuale comunicato stampa alla fine delle operazioni. Dal testo, piuttosto malizioso e degno di un ironico elzeviro, si desume che: i controllati sono "evasori" perché la presenza dei controllori (che hanno, si dice nel comunicato, avuto tale garbo da essere scambiati talora per "commessi") ha aumentato il giro d'affari dei commercianti locali (o meglio sono stati battuti gli scontrini...); risulta poi che fra i frequentatori di Cortina ci siano proprietari di supercar che dalle dichiarazioni dei redditi sono dei pezzenti o le cui auto sono intestate a società regolarmente in perdita e dunque con zero imponibile. Il Savonarola sarebbe contento di questa scelta di punizione di una località "mondana" (e montana), nota alle cronaca non solo come "perla delle Dolomiti" (ma con il complesso di non trovarsi in una Regione a Statuto speciale...), ma anche come scenario (mi scappava il neologismo "scemario") di terribili cinepanettoni. Devo dire che come lavoratore dipendente che paga le tasse alla fonte potrei gioire di questa "operazione", che conferma una mia vecchia teoria e cioè che basterebbe guardare le rubriche mondane sui giornali per scegliere gli evasori da perseguire. In realtà, però, mi sconcerta il clamore e mi piacerebbe che certe ispezioni avvenissero silenziosamente e senza guardare il calendario. Sarebbe poi interessante sapere, mesi dopo, quanti soldini siano entrati nelle casse dell'Erario per evitare la sgradevole sensazione che, spenti i riflettori, tutto sia finito con il solito e italico «volemose bene».

P.S.: Ricordo che, con il nostro riparto fiscale, chi da noi non paga le tasse lo fa a detrimento della nostra autonomia speciale e sarebbe bene che chi risulti evasore perdesse l'accesso alle agevolazioni previste dalla legislazione regionale.