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07 dic 2011

I rassicuranti preparativi

di Luciano Caveri

Oggi non parlerò di politica a causa di un ovvio effetto di saturazione. Per altro, spero domani di "caricare" sul sito il mio intervento al congresso unionista di ieri e poi - io sarò a Bruxelles - arriverà la "manovra Monti" con annessi e connessi. Temo davvero che sarà peggio di quanto mai visto sino ad ora. Per cui oggi per esorcizzare la situazione mi occuperò del Natale, consolante punto di riferimento in questi tempi grami e potente catalizzatore di elementi di distrazione. Il "piano d'azione" comporta: completamento addobbi natalizi. Mara ha allestito con la collaborazione di Alexis l'albero artificiale in casa fatto con i "clemmy" colorati della "Clementoni" e luci d'ordinanza. Capisco che il pino finto è criticabile, ma l'agonia dell'albero vero in casa è straziante, essendocene uno vero nel prato nel giardino, messo appositamente a dimora per un Natale passato, e che gode di buona salute ed è già lampeggiante da alcune ore in attesa che la neve (arriva, maledetta!) completi il quadretto stagionale. Poi il pensiero dei regali: appartengo alla categoria maniaco-compulsiva da elenco. Mi sono sempre piaciuti gli elenchi e dovrò farne due: uno in cui ai nomi delle persone corrispondono i regali da scovare e un altro per l'eventuale festa di compleanno, che per chi è nato a Natale non è  di facile collocazione nel prima o nel dopo. Ma il clou, per un imbranato da bricolage quale sono, è la ricerca del muschio per il presepe, che resiste a casa, malgrado l'assedio da laicizzazione della festività. Ho i miei luoghi di ricerca e la mia tecnica di "estrazione" per avere il "prato erboso" su cui piazzare la Natività.  Si tratta, nel complesso, di gesti banali e ripetitivi che, in questo periodo, assumono l'aspetto rassicurante di qualcosa di intimo che non ti possono toccare.