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30 nov 2011

In tempi difficili

di Luciano Caveri

La quotidianità è pesante di questi tempi ed è bene trovare qualche contromisura per evitare di prendersela. A volte sono molti i cattivi pensieri che attraversano la mente, un mix di preoccupazioni e scocciature, e per dare il giusto peso alle cose è salutare concentrarsi sulle gioie. Senza voler utilizzare un luogo comune, è necessario a volte sforzarsi di non perdere gli attimi, di godere dei momenti e delle persone care per evitare di pentirsene. Penso ai miei figli con la loro differenza di età che permette, nelle tappe cadenzate della vita, di godersi l'occasione unica per vedere la loro crescita contrapposta al mio invecchiamento, di cui bisogna prendere quel che c'è di buono. L'altro giorno, con miei figli Eugénie e Laurent, ho passato una giornata alle Terme di Pré-Saint-Didier, ormai assediate da una vera folla. Il tempo si ferma d'incanto, quando si sta bene a scherzare con loro immersi come dei "califfi di Bagdad" (espressione familiare di chissà quale origine!) nelle vasche calde al cospetto del Monte Bianco. Una terapia adatta per scacciare ogni malumore. E cosa dire del loro fratellino Alexis, che sta scalando il suo anno di vita con quella voglia di crescere che è un fatto straordinario. Tutte le scoperte - comprese le foglie d'autunno - appaiono qualche cosa di irripetibile. E' bene rubare un pizzico del suo stupore che è qualcosa di impagabile. Chi ha avuto per tanti anni una dimensione pubblica, anche con un prezzo da pagare in termini di tempo per la vita personale, finisce forse - in una logica di contrappasso - per apprezzare di più quel che talvolta si è trascurato. Sapendo che, come ha scritto Honoré de Balzac: "Il arrive un moment, dans la vie intérieure des familles, où les enfants deviennent, soit volontairement, soit involontairement, les juges de leurs parents".