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23 nov 2011

Mediapolis, addio

di Luciano Caveri

"Sorgente SGR" con il "Michelangelo 2 Real Estate Fund" ha comprato da "Brainspark" quel che c'è del famoso "Parco Mediapolis" di Albiano, vale a dire terreni, progetti e autorizzazioni. Leggo dal sito dei nuovi investitori: "La nostra politica di investimento si è fondata sin dall'inizio sulla convinzione di dover rimanere fedeli alle dinamiche di medio lungo periodo dell'economia reale, disapprovando ogni scelta legata ad un tipo di finanza creativa e speculativa". Sarà, ma che di questi tempi mi sembra sia azzardato che si immaginino investimenti colossali su una serie di opere gigantesche, come si legge da un documento ufficiale della Provincia di Torino:

  • parco a tema outdoor (circa 148mila mq di superficie), in cui le attrazioni sono integrate in aree omogenee tematizzate, sistemate a verde con laghetti e specchi d’acqua ed un’arena per spettacoli estivi;
  • parco a tema indoor organizzato su due livelli all'interno di un "Core Building" (circa 30mila mq di superficie utile lorda), dove trovano posto attrazioni audiovisive, videogiochi, studi televisivi, sale concerti, teatri destinati ad ospitare spettacoli dal vivo, un cinema multiplex, bar e ristoranti;
  • albergo (342 stanze, 684 posti letto) comprensivo di sale conferenze e beauty farm volto a soddisfare la domanda generata dal parco a tema e ad offrire una base ricettiva per la fruizione turistica del territorio circostante.

Vi risparmio i nove edifici polifunzionali con diversi centri commerciali, i parcheggi per circa 6.500 posti auto e oltre cento posti bus (per una superficie complessiva di circa 220mila mq), la viabilità di raccordo e di servizio all'area, le opere idrauliche di messa in sicurezza del sito, gli edifici tecnologici, l'acquedotto, l'elettrodotto, il gasdotto, l'impianto di smaltimento delle acque reflue. Dagli anni Novanta ho sempre sostenuto che si trattava di un'opera che mai sarebbe stata costruita anche quando si era fatta la data del 2012 per l'apertura e oggi ne sono ancora più convinto. Avevo più volte sottolineato come, specie per la vastità degli spazi commerciali, il Piemonte avrebbe dovuto chiedere il parere della nostra Regione ai sensi della "legge Bersani". E' uno dei casi in cui condividevo la posizione di quelle associazioni di tutela dell'ambiente e del patrimonio storico, quando parlavano di uno scempio. Ora mi pare che non ci si sia più da preoccuparsi.