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14 nov 2011

Monti in campo

di Luciano Caveri

Mario Monti potrebbe essere il primo Presidente del Consiglio  del post berlusconismo. L'inaspettata nomina a "Senatore a vita", annunciata ieri dal Presidente Giorgio Napolitano, parrebbe propedeutica a questa scelta del Quirinale, dopo l'approvazione nel fine settimana della legge di stabilità.  Monti Senatore finisce per rafforzare la sua immagine di politico rispetto a quella corrente di tecnocrate. D'altra parte il Professore - bocconiano di spicco - il suo penchant politico ce l'ha, pensando ai molti anni di Commissario europeo a Bruxelles, che è stato ruolo politico a tutto tondo. Ho conosciuto Monti proprio in questa veste, quando si occupava di concorrenza, non solo nella vita sociale della capitale europea, ma anche per motivi di lavoro quando ero Presidente di Commissione al Parlamento europeo. Di persona è più comunicativo di quanto appaia in televisione. Ero già tornato in Regione quando ci fu un con lui faccia in faccia sugli aiuti regionali al settore degli impianti di risalita. Ricordo che nel momento in cui appurò, in una specie d'interrogazione che conoscevo il dossier, ci aiutò intelligentemente a trovare una soluzione, smentendo il capodivisione olandese che non aveva capito un tubo della questione. Nei giorni scorsi, proprio negli ambienti europei, si discuteva del ruolo salvifico di Monti, che per riuscire nella formazione del Governo e poi nelle misure di salvataggio dell'Italia dovrà mostrare polso e determinazione, ma con "esprit politique", vale a dire usare bene doti di mediazione, perché altrimenti la strada obbligata saranno subito le elezioni anticipate.