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29 ott 2011

L'ultimo giro di valzer

di Luciano Caveri

Chissà dove andremo a finire. Le liti nel Governo sull'età pensionabile, comunque la si pensi sui temi previdenziali, avrebbero dovuto portare ad un crisi di Governo con indizione di elezioni politiche e Governo di transizione. Ed invece l'anomalia italiana prosegue il suo cammino simile ad una "via crucis" e chissà quale forma di compromesso spunterà alla fine per dare all'Esecutivo la chance di un ultimo giro di valzer, mentre il "Titanic" affonda. Giorni fa, il decano degli autonomisti italiani, il sudi tirolese Luis Durwalder. presidente della Provincia di Bolzano, mestamente mi diceva: «anche se noi sul "Titanic" viaggiamo in prima classe, se il transatlantico affonderà faremo la stessa brutta fine di chi viaggia in seconda e terza classe». Lo diceva con mestizia. Chi l'avrebbe mai detto che la mia generazione, quella del baby boom, vissuta nel mito del benessere crescente, si sarebbe trovata ad assistere ai fatti odierni in cui prende il sopravvento la preoccupazione per una situazione politica bloccata da anni con un Silvio Berlusconi ormai prigioniero di se stesso e di una satrapia stracciona che ci rende inaffidabili di fronte al mondo. Il dramma non sta nella rappresentazione di una commedia all'italiana indegna, ma il fatto che l'uso sistematico della falsità ha dato delle finanze pubbliche italiana un'immagine non corrispondente alla realtà e l'alibi è sempre quello di scaricare sul passato le responsabilità senza capire che qui e oggi ormai sta il problema, vale a dire nell'incapacità di reagire davvero, di avere un moto d'orgoglio e di dimostrare credibilità. Invece l'Italia sembra uno zombie di quei film d'orrore di scarso valore in cui al posto di spaventarti, alla fine, ti viene da ridere. Se non ci fosse, viste le circostanze, niente da ridere. Sarebbe bene discuterne a fondo anche in Valle d'Aosta, capendo che legare il destino politico della Valle a certi carri si è dimostrato sbagliato. E, si sa, che sbagliare è umano, ma perseverare nell'errore è diabolico.