Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
21 ott 2011

Un dovere civico

di Luciano Caveri

Sono stato volentieri a Cogne per un momento di ricordo, quello dei fratelli Célestin e Valentine Dayné, cui è stata dedicata una targa commemorativa di fronte alla casa di famiglia, donata al Comune e che ospita un museo etnografico, in parte museo di sé stesso, essendo un'antica casa agricola, che illustra già da sola la rudezza e l'ingegno della vita rurale che per secoli ha segnato la nostra comunità. Vorrei dirvi perché credo che sia una buona idea il ricordo e di come Cogne abbia dato un buon esempio. Dayné, nato nel 1913, dal 1946 è stato per una trentina d'anni il politico più importante di Cogne, sindaco in diversi momenti (nella targa si legge "maire" ma nel francese valdostano sarebbe "syndic") e per molto tempo fu consigliere regionale e brevemente assessore all'agricoltura.  Penso di averlo incontrato in una sola occasione, quando mi raccontò di mio zio Severino e di quanto fosse difficile essere unionisti nel dopoguerra. In effetti era così e certi opportunisti avvicinatisi oggi al Mouvement allora non lo avrebbero di certo fatto.  Ma al di là del partito d'appartenenza, è sufficiente scorrere l'elenco dei consiglieri regionali e anche dei parlamentari per vedere come spesso sia sceso, qualunque fosse il livello d'importanza di questi eletti, un oblio piuttosto generalizzato e colpevole. Lo considero un comportamento grave e irriconoscente, cui in rare occasioni si contravviene positivamente. La memoria civile non è un optional, ma una componente fondamentale del senso identitario di una comunità, direi un dovere civico e i "cognein" sono stati bravi a ricordarsi di un loro illustre concittadino. Spero che altri ne seguano l'esempio e, per carità di patria, evito un elenco di "Comuni smemorati" di "loro" personalità importanti.