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21 set 2011

Un eccesso di feste!

di Luciano Caveri

Prendete un mese medio, senza ovviamente rifarsi al mese di agosto quando la vacanza impazza, e verificate quanto i valdostani siano diventati "festaioli". Ogni Comune piccolo o grande, talvolta con lo zampino della Regione, propone feste, sagre, "rencontre", pranzi, cene, momenti conviviali e avanti con le manifestazioni le più varie, spesso davvero frutto della fantasia di "Pro Loco" e comitati organizzatori. Ci vorrebbe un sociologo per capire che cosa ci abbia colto in questa voglia collettiva di stare assieme mangiando e bevendo all'infinito e con una varietà di prodotti impressionanti, spesso neppure coincidenti con vere tradizionali locali, come se si trattasse di una forma comunitaria per esorcizzare tempi difficili.

Questa logica puzza talvolta di "panem et circenses" e preciso che lo dico scherzosamente per evitare di essere equivocato. Ricordo come fu Giovenale nelle "Satire" a coniare questa definizione, che vuol dire letteralmente "pane e giochi": distribuzione di cibo, bagni e terme pubbliche, gladiatori, belve feroci, corse coi carri, battaglie navali, competizioni sportive e rappresentazioni teatrali. Un vero "strumento di svago" in mano agli Imperatori per tenere buone le masse popolari, per altro senza alla fine riuscirci davvero, perché si sa che il popolo, specie con i dittatori, è ondivago. Ora è evidente che qui nessuno "impone" a nessuno il divertimento, che per altro fa parte del carattere formativo dell'identità valdostana. Ma quel che impressiona è che da fenomeno normale, facente parte di usi e costumi, siamo ormai ad una sorta di gigantismo, di bulimia, di rincorsa all’infinito a moltiplicare gli eventi. Spesso anche - lo dico affettuosamente, pensando a contributi pubblici - nella convinzione che anche questa sia una missione dello Stato Sociale. Ora, in tempi di "magra", è bene pensarci, perché la ristrutturazione della spesa pubblica obbligherà a delle scelte, che comprimeranno l'effimero e affideranno diversi compiti al mercato e al rischio imprenditoriale.