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07 set 2011

Arriva Frankenstein

di Luciano Caveri

Il mostro della Finanziaria si è concretizzato nel Frankenstein conclusivo con fiducia annessa e connessa. Il Parlamento ormai potrebbe votare per corrispondenza tanto conta come il "due di picche" in barba ai discorsi di circostanza sulla sua centralità. Centralità un corno. Se si prende il testo iniziale e quello finale (se la Camera non lo modificherà), si direbbe che una vera e propria schizofrenia ha colto il Governo. A futura memoria van tenuti i giornali di queste settimane per vedere la babele di dichiarazioni contraddittorie nel breve volgere di poche ore. Una vera e propria commedia che sarebbe pure divertente se si trattasse di una recita parrocchiale e non delle istituzioni repubblicane. In altri Paesi alcuni leader che hanno detto tutto e il suo contrario sarebbero insultati dai loro stessi elettori.

Stento a capire chi siano vincitori e vinti. In questo sfasciume ammiro chi in Valle plaude alla "clausola di salvaguardia" per le Autonomie speciali, come se un fatto dovuto - Costituzione e Statuto alla mano - fosse in fondo un piacere fatto agli amici. Strana concezione, strapaesana e avvilente dell'Autonomia, che funzionerebbe solo se hai qualcuno che mette la "parola buona" e i decisori - per questa intercessione - ti gettano l'osso da rosicchiare sotto il tavolo. Strana idea dei diritti e strade aperte alla logica del "piacere", che si fa solo a chi ti sta simpatico (avrei scritto chi "ti lecca il c**o", ma mi pareva un pochino forte). Ora armiamoci di pazienza e, a bocce ferme, studiamoci la manovra, sperando che serva a qualcosa sui mercati finanziari e specialmente che serva a voltare pagina. Sarei tentato di dire che lo dicono già i sondaggi, ma questa è una visione distorta della politica. Diciamo allora che lo dice il buonsenso e la crescente marea di persone arrabbiate per anni di promesse e grandi sorrisi.