Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
14 ago 2011

Ci si arrangiava...

di Luciano Caveri

Sesso. La mia generazione, da adolescenti, brancolava nel buio. I genitori, liberal come i miei, che pure mi lasciavano il guinzaglio lungo, di spiegazioni tecniche sul tema niente di niente. Immagino che ci fosse in loro un certo imbarazzo ad affrontare l'argomento e contassero sulla forza descrittiva del passaparola fra coetanei. Ma in realtà le notizie del passaparola erano, alla fine, distorte come avveniva con il celebre gioco del "telefono senza fili" con l'eccezione di una nostra compagna che ci spiegava in terza media i contenuti espliciti e didattici dell'"inserto chiuso" di "Due più", mentre un compagno sbandierava un giornaletto porno, "Caballero", piuttosto impressionante. Per cui ci si arrangiava, procedendo davvero a tentoni nella parte pratica della nostra educazione sentimentale. Oggi i giovanissimi - lo verifico con i due figli adolescenti ("lui" e "lei" per avere l'intero campionario) - paiono anch'essi naïf com'ero io, anche se l'educazione sessuale nelle scuole fornisce loro utili rudimenti teorici. L'argomento più difficile, che mio padre aveva risolto con grezze metafore animali agevolate dalla professione veterinaria, è la questione capitale di come proteggersi da malattie e paternità indesiderate. Io - padre moderno - avvio discorsi e spiegazioni, rapidamente stoppati dalla mia figliolanza, scocciati entrambi dalla mia goffaggine, dando a intendere che «sanno». Beata gioventù!