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11 ago 2011

Racconti

di Luciano Caveri

Con le edizioni "Giovane Holden", Giorgio Zigiotti pubblica dodici racconti sotto il titolo "Birre, caffè e tracce di rossetto".  Giorgio lavora da molti anni alla "Rai" valdostana ed alla scrittura accompagna altre passioni artistiche, come il disegno, la pittura, la musica e passioni nella vita, come la barca a vela e la pesca. Presenza discreta nel lavoro quotidiano, Zigiotti mostra una scrittura secca ma descrittiva, soprattutto di campionari d'umanità che ruotano attorno al bar, "fotografati" in poche righe nello svolgersi delle storie raccontate con un minimalismo solo apparente. Come dice in un virgolettato nella controcopertina: "Da bambino i miei zii gestivano un bar. Il mio primo lavoro è stato il barista. Oggi sono un astemio, non praticante. Era destino che le birre diventassero parole, virgole e punti". L’evocazione dei bar, come luogo di socialità e - giusto in questo caso - di racconti, è interessante e pieno di suggestioni. Credo che molte storie valdostane si incrocino con il bar, punto di riferimento in una comunità come la nostra, dove si creano e si disfano amicizie e amori, si cementano compagnie a geometria variabile, si danno appuntamenti e si fanno incontri, si discute di politica e di sport, si gioca a carte e, naturalmente, si beve. Penso davvero che nessuno possa dire di non aver avuto, nei diversi momenti della propria vita, uno o più bar come punto di riferimento o di passaggio.