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29 lug 2011

Buttare via la vita

di Luciano Caveri

Ogni generazione ha una sua "colonna sonora": la mia era fatta dall'uso fino allo sfinimento di dischi in vinile e cassettine e dall'ascolto di radio straniere che trasmettevano le novità. Oggi la musica la comperi o l'ascolti in un batter di ciglia con la scelta in un repertorio immenso e le radio ti entrano in casa via Internet da tutto il mondo. Il rock era una delle chiavi di lettura della vita e i "cattivi maestri" erano tanti a farci credere che la realtà non bastasse e che solo l'uso delle "sostanze" consentisse di vivere una vita diversa. Molti amici creduloni ci hanno lasciato le piume. Alcuni "artisti maledetti" hanno fatto la stessa fine, come Janis Joplin, Jimi Hendrix, Jim Morrison e - nello stesso filone e con analoghe trasgressioni - ieri è morta (anche lei, come loro, a soli 27 anni!) la talentuosa Amy Winehouse. Dall'osservatorio dei miei ragazzi, gli adolescenti di oggi, che pure hanno tutte le loro fragilità e su cui aleggiano tanti rischi, mi sembrano disincantati e severi verso chi, come la Winehouse, ha buttato via la sua vita.