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12 lug 2011

Manutenzioni e code

di Luciano Caveri

Capisco che non sia facile organizzare i cantieri autostradali sulla "Quincinetto - Aosta", specie quando l'età di un'opera stradale incomincia ad obbligare a importanti manutenzioni. Ma continua ad esserci qualcosa che non funziona, come dimostrato dalle code mostruose di domenica al rientro, in parte riversate sulla statale, che hanno costretto ad un certo punto a chiudere l'autostrada a Verrès per i mezzi in salita per aprire in discesa le gallerie di Montjovet, altrimenti - con la chiusura del tubo verso Aosta - costrette al doppio senso di marcia nella sola carreggiata disponibile. D'altra parte chi vada a vedere il cantiere "incriminato", che è il solito rifacimento di parte del cavalcavia (una maledizione la scelta di avere dei lunghi ponti fra l'uscita delle gallerie di Montjovet e Châtillon), verificherà che nessuno lavora il sabato e la domenica e gli orari in settimana non sono forsennati e non ho mai visto un numero di addetti che sarebbe invece giustificato dall'importanza del cantiere. Perché i rischi del doppio senso di marcia in gallerie vecchie come il cucco sono enormi con i TIR che ti passano a pochi centimetri e basta una panne per bloccare tutto. Che si sarebbero creati la domenica degli ingorghi era prevedibile, aggiungendosi poi qualche chilometro dopo l'ennesimo cantiere per la posa di nuovi guard-rail per sostituire quelli decrepiti: operazione che procede così a rilento negli anni da lasciare stupiti. Andrebbe ricordato che questa autostrada fa parte della "Rete transeuropea dei Trasporti" e dunque la delicatezza delle scelte non è un fatto solo locale e legato ai ritmi delle società impegnate nei lavori che, incidentalmente, sono quasi tutte del proprietario di maggioranza della società autostradale.