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12 giu 2011

Mostrare i muscoli...

di Luciano Caveri

Ho guardato alla televisione la sfilata ai Fori imperiali a Roma per la parata del 2 giugno. In epoca di austerità, il recente ripristino di questa parata militare, resa ancora più "ricca" dal 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia, lascia perplessi (anche perché la "Festa delle Forze Armate" è il 4 novembre!). Non lo dico con vaghi pensieri pacifisti o antimilitaristi, ma perché fa sorridere voler mostrare i muscoli e ostentare la propria potenza, quando - in grande - la "Finanziaria" ha bloccato gli stipendi, lasciato a casi i precari, tagliato i trasferimenti alle Autonomie locali e poi - in piccolo - negli uffici statali non c'è più carta per scrivere e i toner delle fotocopiatrici sono rari, mancano la benzina ai mezzi di soccorso e il denaro per cambiare le gomme alle vetture dei Carabinieri. Eppure si plaude a uomini, mezzi, tecnologie, pur sapendo che l'ostentazione si scontra con la realtà di uno status da nobili decaduti. Pensiamo al fatto che l'Italia è stabilmente da un ventennio fra gli "Stati Pigs" (maiali) per il suo debito pubblico, acronimo volgare di fonte europea, composto dalla lettera iniziale di Portogallo, Italia, Grecia e Spagna e che nel tempo ha visto varianti linguistiche - ingiustamente sempre attorno al porco, animale in verità di cui «non si butta via niente» - che hanno aggiunto Stati come Irlanda o Inghilterra. Nelle prossime settimane, la situazione peggiorerà con il nuovo "Patto sulla governance economica" (già "Patto di stabilità") e chi pensa oggi nel Popolo della Libertà di mettere sotto scacco il rigorismo di Giulio Tremonti, in vista della scoperta di un "pozzo di San Patrizio" a uso preelettorale (simile all'annunciata "cornucopia" in regalo da Roma per i valdostani...), finge di  non capire.