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27 mag 2011

L'arresto di Mladic

di Luciano Caveri

L’Europa, intesa come Unione europea, resta attrattiva e non a caso, sulla soglia dell’ingresso, ci sono la Croazia e l'Islanda (della Turchia per ora non si parla più). Ma anche la Serbia accarezza l'idea di proseguire le procedure per rientrare in uno dei prossimi "allargamenti" nel quadro del processo d’integrazione europea. Ma esisteva un blocco da parte dell’Unione europea, che trovava insopportabile che i serbi nascondessero il generale serbo-bosniaco Ratko Mladic, ricercato con l’accusa di genocidio per l'uccisione di migliaia di musulmani nel luglio del 1995 a Srebrenica. Detto fatto: dopo quindici anni di protezione, Mladic è stato arrestato ieri e verrà finalmente processato e questo consentirà alla Serbia di aprire, senza più questo grosso problema politico irrisolto, le trattative con Bruxelles.

Peraltro che i Paesi balcanici entrino, uno dopo l'altro, nell’Unione europea rientra nell'assoluta normalità ed anzi riflettere sui drammi di allora - ebbi modo di visitare alcune zone di guerra quando ero deputato - è sempre opportuno. Quello che allora mi colpì fu proprio il tasso insopprimibile di odio esploso in un Paese, l'ex Jugoslavia, che con una forma rozza e in parte fittizia di "federalismo" era riuscito a sopravvivere sino alla soglia degli anni Novanta, quando in un terribile crescendo la violenza si impadronì di questa parte del Vecchio Continente. E' un peccato che i nostri ragazzi a scuola non arrivino con i loro programmi a questa parte - purtroppo fresca nei miei ricordi - di storia contemporanea, perché è esemplificativa di che cosa sarebbe capitato se nel dopoguerra non si fosse lentamente e, tra mille alti e bassi, costruito il percorso che ha portato oggi alla pur imperfetta costruzione europea. L'Europa - lo dico sempre ai giovani - ha per millenni vissuto in mezzo alle guerre, fattesi sempre più feroci e inclusive delle popolazioni con il passare dei secoli fino al culmine degli orrori del Novecento, da cui è sortita naturalmente questa necessità di aggregazione politica come antidoto alla guerra per poter vivere in pace. L'Europa, anche grazie ad uno sforzo di "allargamento", diventato enorme dopo gli eventi seguiti al crollo del comunismo nei Paesi dell'est, è riuscita in questo miracolo e i drammi dell'ex Jugoslavia hanno agito proprio, con barbariche guerre etniche, come esempio di cosa sia capitato laddove l'integrazione europea ancora non agiva. Che resti come un terribile ammonimento.