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12 mag 2011

Ricordi d'oratorio

di Luciano Caveri

L'altro giorno, per motivi familiari, ho fatto un giretto attorno alla "Collegiata di Saint-Gilles", l'enorme complesso che ospita la parrocchia di Verrès, dominando il paese assieme al castello in una simbologia duplice che fa parte della nostra storia e così i destini degli Challant e della chiesa locale si sono a lungo incrociati. Lì ogni angolo mi parla della mia infanzia, in un tempo in cui i bambini giravano in libertà avanti indietro in bicicletta e l'oratorio era il punto di riferimento. Da quei locali (con ping pong, biliardo e calciobalilla) si accedeva alla canonica, regno di noi chierichetti e devo dire che l'incarico delle letture in chiesa fu un fatto che mi colpì grandemente. Verrès è una delle parrocchie rette dai canonici lateranensi e dal loro sito traggo i cenni storici fondamentali: "Risale all'Alto Medioevo la fondazione della canonica S. Gilles, i cui canonici, retti da un prevosto (da qui il nome di Prevostura), vivevano in comunità seguendo la Regola di Sant'Agostino. Nei primi del 1900, per volere di Papa Pio X, i canonici di St.-Gilles si unirono ai Canonici Regolari Lateranensi che ancora oggi reggono la parrocchia". Mi ha colpito, nel racconto dell'attuale parroco don Giuseppe Busnardo, l'odierno funzionamento dell'oratorio grazie anche ad una legge regionale di finanziamento della mia Giunta che discutemmo a fondo, riconoscendo il ruolo sociale degli oratori. Da segnalare il fatto, come è giusto che sia ovviamente, che l'oratorio è aperto a bambini di altre religioni, ormai presenti in paese e si dimostra uno dei meccanismi d'aggregazione della vita della comunità.