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08 mag 2011

Moltiplicare pani e pesci

di Luciano Caveri

Credevo, nella lunga esperienza politica, di aver visto di tutto e di avere una "pellaccia". Per fortuna, invece, ci sono sempre novità che mantengono intatta la capacità di stupirsi e credo che sia un bene perché mantiene freschi intellettualmente. Penso a questa storia della "moltiplicazione dei Sottosegretari" nel Governo Berlusconi, che dilata in maniera crescente i numeri dell'Esecutivo. Un vizio antico quello della moltiplicazione delle poltrone in Italia, cui non a caso si era posto un limite per legge, e che assume ora una coloritura del tutto nuova: il Sottosegretario "ad personam", che rappresenta nient'altro che il proprio voto.

In sostanza la questione è così riassumibile: per avere i numeri alla Camera dei deputati sono nati i "Responsabili", un pugno di ignoti "mercenari" della politica che, in cambio di un voto, hanno chiesto vantaggi personali, mascherati da nobili motivi di "stabilità politica". Stabilità a condizione di avere un Sottosegretariato o altra prebenda. Una deriva triste che mostra la sostanza: l'Italia resta un Paese con una democrazia debole e con una classe politica che è in caduta libera di credibilità e il fondo del baratro sembra non arrivare mai. Peraltro, come noto, gli elettori non possono, con le elezioni politiche, sanzionare i parlamentari "in saldo", perché l'attuale sistema elettorale fa scegliere i candidati dai partiti e non dai cittadini e questo ha consentito la moltiplicazione dei raccomandati, degli stupidi e dei farabutti. C'è davvero da rimpiangere la terribile Prima Repubblica, che - nel susseguirsi dei Governi a causa degli eccessi proporzionalistici con meccanismi distributivi dei posti ben codificati ("manuale Cencelli") - manteneva in generale un minimo di dignità nella scelta delle persone.