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05 mag 2011

Tanto rumore per nulla

di Luciano Caveri

La decisione di usare i "Tornado" italiani per bombardare la Libia farà cadere il Governo? Potrebbe davvero essere che la politica estera conduca dritti filati ad elezioni politiche anticipate? Malgrado la faccia feroce della Lega che da giorni esterna critiche e traccia distinguo sulla guerra, alla fine ci sarà un italianissimo «volemose bene» con mozione d'indirizzo in Parlamento scritta in politichese puro e sorrisi per tutti perché la si potrà leggere per dritto o per rovescio. L'attuale motto della Repubblica dovrebbe essere la celebre espressione di Francesco Guicciardini, usata a cavallo fra Quattrocento e Cinquecento, «o Franza o Spagna, purché se magna» in vista anche del rimpasto nell'Esecutivo. In tempi di "scilipotismo" - l'opportunismo mascherato da senso di responsabilità - e di una politica in cui, come non mai, "les affaires sont le affaires", tutto ciò è normalissimo e che nessuno disturbi il manovratore, anche se il treno sfreccia verso un baratro. Come scriveva Indro Montanelli: "La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi". A complicare il quadro l'opposizione, che dovrebbe rappresentare l'alternativa, indulge in divisioni e spicca la richiesta tempestiva di Valter Veltroni, in piena campagna per le amministrative, di un regolamento di conti nel Partito Democratico. Boh!