Merito e metodo

Berlusconi guarda lontanoRicapitoliamo: attraverso le regole del "Patto di stabilità", che subiscono un giro di vite lo scorso anno per decisione del Governo Berlusconi, la Valle d'Aosta si trova nell'impossibilità di assumere - con le stesse modalità di sempre - le persone impiegate con contratti a termine in alcuni settori, in particolare i famosi cantieri forestali. 
Se non si trovasse una soluzione, vorrebbe dire mettere in difficoltà migliaia di famiglie. Così nasce in tutta fretta una società interamente regionale come "contenitore" cui far assumere e poi "somministrare" (orrido tecnicismo) il personale di cui la Regione ha bisogno. Si teme che il Governo possa invocare l'incostituzionalità della legge regionale, ma ciò non avviene.
E così qualcuno "ringrazia" il Governo Berlusconi e indica questo "gesto" come una delle ragioni per allargare la maggioranza regionale al PdL, dimenticandosi che chi aveva creato il problema era stato il Governo stesso, altro che ringraziamenti! Per altro lo stesso Governo Berlusconi aveva creato alla Valle, già con i "tagli" al personale imposti senza razionalità, l'impossibilità di riassorbire parte dei "precari" in considerazione anche della complicazione delle norme concorsuali.
Ora, però, si crea un secondo problema: la nascita si questa SpA pubblica, ovvio escamotage per aggirare le regole statali che creavano il paradosso di non poter assumere, sembrava, nelle discussioni politiche e in quelle in Consiglio, di consentire di assumere lo stesso numero di persone degli anni passati, semmai con qualche riduzione nei loro tempi d'impiego (evitando anche "imbarcate" clientelari).
Alla fine, invece, mi par di capire che c'è stato un "dietrofront": non tutti saranno riassunti e questo crea preoccupazioni in chi si troverebbe senza lavoro, dopo che gli erano state fornite le rassicurazioni del caso.
La questione costringe a doverosa attenzione sia per il merito che per il metodo.

Commenti

Che ti devo dire Luciano...

Da diretto interessato non posso che rimanere basito vedendo come si sta affrontando il problema.
Da cittadino posso solo provare un senso di "schifo" verso la dirigenza regionale dopo la manifestazione di oggi ad Aosta. L'imperatore è sceso ben cinque minuti circondato dalle Forze dell'ordine per farci sapere come avesse fatto tutto il possibile per lasciare a casa solo diciannove persone (poi qualcuno ha detto cinquantuno, i sindacati dicono settanta).
Ci ha ricordato come la maggioranza (ma credo che intendesse Lui medesimo, come al solito) abbia lavorato al meglio con ogni risorsa per scongiurare il peggio.
Cinque minuti per poi rientrare di corsa in Consiglio, non ho capito se per occuparsi immediatamente dell'importantissimo "affaire Marguerettaz" oppure per brindare a champagne per il suo rapido insabbiamento avvenuto prima della discesa dall'olimpo tra noi comuni mortali.
Un oretta dopo, discesa dell'opposizione che con parole misurate ed incisive non ha mancato di farci sapere come si prodigherà fino allo stremo delle forze per la soluzione del problema. Dieci minuti di comizio elettorale fuori programma, bilancio positivo per loro, hanno strappato anche qualche applauso fuori luogo. Garantiscono che ci stanno lavorando, bene *noi no* purtroppo, non stiamo lavorando e nessuno sa dire fino a quando!
Ciliegia sulla torta l' intervento del portavoce del PdL, «stiamo lavorando per risolvere il problema».
Come dire: «ti tolgo cinquata euro dalla tasca e poi te ne restituisco 45, vedi come sono bravo?»
Sì, sei bravo, davvero bravo ad andare al diavolo.
Se proprio si voleva trovare un pretesto per il taglio alle risorse dei lavoratori forestali, si sarebbe potuto puntare sulla meritocrazia. Non nego che ci siano ancora delle zone grigie nei cantieri forestali dove non si produce in proporzione a quello che si guadagna, ma il taglio dei rimborsi chilometrici, delle giornate e questo clima di incertezza sono frutto di una gestione dilettantistica da parte della maggioranza regionale e nulla più.
Per favore, che non senta più parlare di autonomia. L'autonomia è morta e sepolta. Ora con l' attacco ai diritti dei lavoratori ci stiamo dirigendo verso un modello cinese, altro che progresso e lotta sociale.
Per chi non fosse interessato dal problema dei forestali, bene, oggi ha avuto un posto in prima fila per vedere da vicino quale sarà il suo futuro. A chi invece non fosse piaciuto lo spettacolo consiglio di ricordarsene alla prossima tornata elettorale.
Vi saluto con amarezza.

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