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02 apr 2011

L'opportunità estiva

di Luciano Caveri

Il numero dei valdostani legati, per lavoro sotto diverse forme, al mercato turistico è cresciuto in questi anni. Questo rende indispensabile applicarsi sempre di più per capire per tempo andamento e tendenze e decidere anche - penso alla città di Aosta con la larghissima maggioranza degli esercizi commerciali chiusi la domenica - su che cosa puntare veramente. Faccio un esempio: la situazione internazionale, con il Nord Africa off limit per le rivolte di popolo e la guerra in Libia, con la nube radioattiva che si aggira nei pressi del Giappone (con la paura del terremoto e degli tsunami che spazzino le isole oceaniche) e con alcuni Paesi a rischio turbolenza, come la Grecia per la crisi economica, valorizzano il turismo domestico. Questo vuol dire che la vacanza in montagna d'estate, già in difficoltà per conto suo, potrebbe avere spazi di rilancio nell'ambito di un periodo di ferie che è sempre più frammentato e diversificato. Basta poco per rendere allettante, per una parte degli indecisi, un soggiorno in Valle. Il miglioramento complessivo delle strutture d'accoglienza c'è stato senza ombra di dubbio, ma il tasso di occupazione degli alberghi resta insufficiente in molti casi  ad alimentare il rimborso dei favorevoli mutui regionali. Ciò crea situazioni di strangolamento del settore ricettivo, che già deve fare i conti con risorse che rischiano di essere distolte da manovre di speculazione edilizia (con seconde case "camuffate" da altro) a detrimento delle "vere" strutture turistiche. L'estate incombe e dunque la sfida, per occupare spazi liberi, è aperta.