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05 apr 2011

La tentazione del video

di Luciano Caveri

L'uso del "plurale maiestatis" è, quando ingiustificato, imbarazzante. Ho un grande rispetto per il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, il cui percorso politico è stato certo "agevolato" dal rapporto personale (e evito ammiccamenti) con Silvio Berlusconi. Ma non si può negare che la Carfagna abbia fatto un cammino enorme da soubrette televisiva (con calendario su "Max" nel 2005) a Ministro della Repubblica, interprete di una serie di iniziative apprezzabili, anche se ora l'attività è stata messa in ombra dal "gossip", da tempo diffuso, per il suo legame sentimentale nel passato con l'esponente dei "futuristi" Italo Bocchino (una liaison già oggetto di un salace scambio di battute alla Camera con quell'"arbiter elegantiarum" che è Alessandra Mussolini). Fatti loro. Assolutamente fatti loro. Ha fatto bene Bocchino, intervistato da Fabio Fazio, a limitarsi a chiedere scusa alla moglie (che aveva, da parte sua, messo in piazza il rapporto fra il marito e la Carfagna in un'intervista su "Vanity Fair"), pur se questa "uscita" poteva essere parimenti considerata appartenente alla sfera privatissima. La Carfagna replica in queste ore con uno sconcertante videomessaggio, usando il "noi" in una lunga premessa autocelebrativa che finisce con una romanticheria imbronciata e dunque ci si chiede perché lo abbia fatto, sapendo che forse dovrebbe chiarire molte altre cose sulla sua rapidissima carriera. Meglio sarebbe stato, perciò, invocare la privacy per questo ed altro, ma la tentazione del video deve averla proprio presa, come un virus, dal Cavaliere (esemplare ieri al Tribunale di Milano).