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08 mar 2011

Siate voi stesse

di Luciano Caveri

Donne. Vi dedico i miei pensieri. Per fortuna che ci siete come nostra metà. Quando siete mamme, nonne, mogli (o ex), compagne di vita, figlie, amiche, collaboratrici. Generalizzare è difficile perché ogni donna, come ogni uomo, è una persona diversa con i colori della sua tavolozza. E i colori al femminile sono nitidi e attrattivi. Io non potrei mai essere misogino perché alla costruzione di quel che sono, con pregi e difetti, hanno avuto un ruolo importante le donne della mia vita.

In più appartengo ad una generazione che, tolta qualche battuta "machista", considera le "pari opportunità" un dato reale nella vita e nel lavoro. In questo la Valle d'Aosta è una Regione europea e non è solo dimostrato dalle statistiche ma dalla vita quotidiana. Solo un appunto: pari opportunità vuol dire eguaglianza, ma l'eguaglianza non vuol dire rendere tutto uguale ma garantire che per raggiungere l'eguaglianza si debbano rispettare le modalità diverse per arrivarci. Preoccupa in questo che ci siano donne che sgobbino il doppio dell'uomo proprio nel binomio famiglia-lavoro. Così come sarebbe ridicolo che la donna si "mascolinizzasse", imitando nel lavoro i difetti maschili, creandone una sorta di caricatura. Il "siate voi stesse" è un appello affinché portiate nella società in modo crescente il pragmatismo e il buon senso che vi è proprio. Di questo vi sono grato e festeggio così l'8 marzo, pensando che la sua sparizione sarebbe davvero il segno della parità.