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10 feb 2011

Carta d'imbarco sul... telefono

di Luciano Caveri

Non mi stancherò mai di scrivere come essere sempre all'inseguimento delle nuove tecnologie e delle sue applicazioni sia un obbligo per evitare di essere imbranati e sorpassati. La tecnica luddista dello spaccare le macchine per non accettare le innovazione tecnologiche può essere anche sostituita oggi, a differenza di quanto avvenne agli albori dell'industrializzazione, dall'indifferenza non violenta o dallo snobismo blasé di chi finge disinteresse verso la "rivoluzione digitale" nei suoi diversi aspetti. Capisco che c'è chi pensa che chiunque manovri un palmare - come sto facendo io ora per scrivere - stia in fondo giocherellando con un gadget, cioè un accessorio simpatico e divertente ma in fondo inutile. Purtroppo per loro non è così e tocca stare sempre con le orecchie dritte per seguire le innovazioni. Ci pensavo - ed è un esempio fra i mille che si potrebbero fare - a come stia cambiando il "check-in" (la registrazione) per salire su un volo aereo. Una volta era tutto cartaceo, poi è spuntato il biglietto elettronico, poi la possibilità (ormai un obbligo per compagnie come "Air France") di registrarti da solo con macchinette al posto di personale di terra, e ancora è diventato possibile registrarsi on line, scegliersi il posto a sedere e stamparsi la carta d'imbarco. Ormai puoi usare in aeroporto la schermata via sms sul telefonino! Fine della carta. Certi esempi possono moltiplicarsi in diversi settori e fanno risparmiare tempo e denaro e un giorno verrà in cui chi non userà certi strumenti sarà forzatamente "tagliato fuori". Come i medici che nicchiano sull'invio informatico dei certificati medici.