Forti quei genitori...

La RacletteOggi vorrei parlare di una stupidaggine: in un mondo pieno di problemi, ho imparato da mio papà come un sorriso sia una buona medicina e confesso che un articolo del "Le Dauphiné Libéré" mi ha messo di buon umore.
«Ça ressemble à une blague belge, mais l'histoire est bel et bien sérieuse». Questo l'inizio promettente dell'articolo, che poi cita la fonte per scongiurare l'incredulità: «elle est révélée par nos confrères de La Meuse, en Belgique».
Ecco la notizia: «A Namur, des parents viennent d'appeler leur fille qui vient de naître Lara. Problème, son nom de famille est Clette. Lara Clette... Elle pourrait facilement devenir citoyenne d'honneur, dans quelques années, dans une commune d'Isère, de Savoie ou de Haute-Savoie».
Prosegue l'articolo: «Le pire, c'est que les parents n'y ont même pas pensé, et pour eux il n'y a pas de quoi en faire... Tout un fromage. Comme l'a expliqué le papa de Lara, à nos confrères de La Meuse, "Nous n'avons jamais pensé à l'association du prénom avec mon nom. Ce n'est que lorsque mon beau-père est venu à la maternité et qu'il m'a dit: "je croyais que tu préférais la fondue à la raclette" que nous avons fait "tilt". On a pensé changer le prénom dans les trois jours mais les infirmières nous ont dit qu'il était joli. Nous aussi, on l'aimait beaucoup"».
Anche in Italia siam ben messi. Basta smanettare su Internet e trovi: Felice Mastronzo, Vera Vacca, Immacolata Sottolano, Sforza Italia, Evacuo Felice, Scopa Tina, Tromba Daria, Licenziato Assunto e l'imbattibile Pizza Margherita...

Commenti

Verità nascoste...

i latini poi dicevano nomen omen...

In certi casi...

l'effetto è facilmente rilevabile...

Aneddoto...

un giorno parlo con un signore e gli chiedo il suo nome. La risposta, pensavo amichevole, è stata pronta: «Bruno». Allora chiedo il cognome e, sempre lesto, esclama: «Bruno».
Non ci credevo, ma il signore era Bruno Bruno...
Mi domando: potrebbe essere una scriminante in caso di omicidio dei genitori?

Assolutamente sì...

ci dovrebbe essere un impiegato dell'anagrafe che ti fa il "palloncino" per vedere se hai bevuto...

E dire...

che quando sono andato a registrare mio figlio, sono sobbalzato abbozzando un «Ma che fantasia!».
L'impiegata mi guarda e dice «che succede?» allora spiego che mio padre si chiama Norberto, io Roberto e che per il nascituro avevamo scelto Alberto... Grande fantasia!
Allora mi informa che avevo tre giorni di tempo per cambiare idea...
Ha fatto la faccia strana quando ho chiesto entro quanto tempo potevo restituire il bambino se non mi fosse piaciuto...

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