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13 ott 2010

Niente mela per Adamo

di Luciano Caveri

Ho a fianco a casa un moderno meleto. Durante l'anno gli getto di tanto in tanto uno sguardo e poi in questo periodo, raggiunto il culmine nella maturazione dei frutti di diversa varietà, aspetto la raccolta, che è già avvenuta. Conosco poi alcuni meli vecchi, solitari e "vissuti", che fruttano in maniera più capricciosa. La mela, specie la renetta per cui ho già scritto un'ode, è un frutto che amo e che mi piaceva pensare, per così dire primordiale, vista la storia nella "Genesi" di Adamo ed Eva e del frutto proibito. Senonché, tempo fa, in un libro sui "falsi" scopro che la storia della mela è una balla. Spiega tale Catherine Salles: "D'où vient la pomme? En effet, le latin possède deux mots similaires, mais de sens très différent: malum, la pomme, et malum, le mal. Pour celui qui lit la version latine de la Genèse, il peut donc y avoir confusion entre le "mal" et la "pomme", et c'est ainsi que, par l'intermédiaire d'un traducteur ignorant ou facétieux, l'arbre de la connaissance du mal et du bien est devenu un pommier!". E' chiaro l'errore? Basta poco per sbagliarsi e per sgonfiare tristemente un caposaldo delle proprie convinzioni, il che non ci impedisce di mangiarci una buona mela!