Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
03 ott 2010

Lo sblocco delle norme di attuazione: un atto dovuto

di Luciano Caveri

Sono sei i decreti legislativi finalmente all'esame del Consiglio dei Ministri su materie importanti, come si evince dai titoli:

Istituzione di una Sezione di controllo della Corte dei conti; Archivi storici; Trasferimento di funzioni degli Uffici periferici del Ministero della salute sui controlli veterinari; Trasporto ferroviario; Edilizia residenziale pubblica; Trasferimento di funzioni concernenti medicina e sanità penitenziaria. La fine dell'iter, previsto dall'articolo 48 bis dello Statuto di cui fui autore materiale nel 1993, non può che essere salutata con favore da chi, come me, è membro della "Commissione Paritetica Stato-Regione", costituita un anno fa. La conclusione del percorso delle norme è un un atto dovuto per norma di rango costituzionale e non ovviamente di un piacere fatto ai valdostani da Tizio o Sempronio. Nella Paritetica con me, per parte regionale, ci sono Renato Barbagallo ed Adolfo Angeletti, mentre la parte statale è rappresentata da Carmine Volpe, Dario Frassy e Luigi Melica.  Il lavoro sui testi è stato intenso e faticoso, il confronto serio e talvolta concitato e spiaceva che si fosse creato, alla fine di questa nostra attività e dopo il "sì" del Consiglio Valle, un blocco che aveva ingiustamente "fermato" le norme, ora - come abbiamo spiegato - pronte per la loro pubblicazione. Le norme d'attuazione sono importantissime e fondano un'autonomia dinamica e progressiva, sapendo che - in attesa di un nuovo Statuto - quello attuale e l'armonizzazione della legislazione statale con il nostro ordinamento vanno sfruttati al massimo perché ne va del nostro, pur imperfetto per un federalista, sistema istituzionale. Senza il quale saremmo una abbandonata Provincia piemontese...

P.S.:dalla lettura del comunicato stampa della Presidenza del Consiglio parrebbe che non siano stati varati due dei sei decreti, quelli su veterinari e archivi storici (quest'ultimo sarebbe un vero peccato). Non ne conosco le ragioni, ma ne scriverò appena avrò notizie.