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19 ago 2010

Una politica contro la casualità

di Luciano Caveri

Nei più recenti rapporti statistici della Regione, il fenomeno dell'immigrazione continua ad essere al centro dell'analisi e forse è interessante scriverne all'inizio del "Ramadan", una festività musulmana che è segno tangibile, ormai anche da noi, di una presenza massiccia di altre culture. Dice il rapporto: "Gli ultimi dati di tipo anagrafico pubblicati dall'Istat si riferiscono al primo gennaio del 2009. Essi indicano in 7.509 i residenti in Valle d'Aosta in possesso di cittadinanza straniera, pari al 5,2% della popolazione totale regionale. Il tasso di femminilizzazione si mantiene elevato (53,5%), valore che risulta in crescita rispetto al 2005 (50,8%). Le famiglie con almeno un componente straniero sono 3.834, mentre quelle con capofamiglia straniero sono 2.784. Una rilevazione della Presidenza della Regione, "Sportello unico per l'immigrazione", presso i Comuni della Valle d'Aosta indica al 30 giugno 2009 in circa 7.860 i residenti stranieri in Valle d'Aosta". La progressione in pochi mesi era davvero notevole e bisognerà vedere se e come la crisi economica inciderà. Sul lungo periodo così si esprime il rapporto: "La crescita dei residenti stranieri appare rapida. Infatti, se nel 1993 la popolazione straniera residente in Valle d'Aosta era di circa 1.000 unità, al 1° gennaio 2005 essa era già più che quadruplicata, essendo salita a 4.258. Questa crescita si è poi ulteriormente incrementata di circa il 50% nel corso del triennio successivo. Parallelamente è conseguentemente aumentata l'incidenza degli stranieri sul totale dei residenti in Valle d'Aosta, passando dallo 0,9% del 1993, al 3,5% del 2005, per arrivare al 5,9% del 2009. Si tratta di un valore che si avvicina a quello medio nazionale (6,5%), ma che tuttavia risulta ancora decisamente inferiore a quello delle regioni del Nord Italia. Rispetto ai Paesi di provenienza, la graduatoria è guidata dal Marocco (27,5%), seguito dalla Romania (21,1%), dall'Albania (11,0%) e dalla Tunisia (7,0%). Questi quattro paesi spiegano, pertanto, circa i due terzi del complesso degli stranieri residenti in Valle d'Aosta. Osserviamo altresì che sebbene l'ordine non cambi, tra il 2008 ed il 2009 è leggermente diminuita la percentuale relativa ai cittadini del Marocco, è aumentata quella dei cittadini romeni, mentre sono rimaste sostanzialmente invariate quelle dei cittadini albanesi e tunisini. Un elemento a supporto del progressivo radicamento dei cittadini stranieri nella nostra regione è fornito dal numero e dall'incidenza di minori tra gli stranieri residenti. Nel 2009 essi pesano per il 21,8%, mentre solo nel 1996 essi costituivano una percentuale pari al 13% e nel 2005 erano già saliti al 21,4%. Il tasso di natalità della popolazione straniera, oltre ad essere molto più elevato di quello medio regionale, è in progressivo aumento ad una velocità superiore di quello relativo alla popolazione autoctona. Nel caso dei cittadini stranieri esso era salito, infatti, dal 6,9 per mille nel 1993, al 23,2 per mille nel 2005. Per contro nel 2009 si è ridotto del 19,4 per mille. Resta il fatto che il contributo dato dalla natalità alla crescita della presenza straniera in Valle d'Aosta è stato considerevole". Da tempo predico una politica più attiva nella regolamentazione "qualitativa" dei flussi, confidando nelle comunità esistenti e creando dei rapporti - ad esempio formativi - con i Paesi d'origine per evitare che gli arrivi siano regolati dalla sola casualità o da fenomeni malavitosi.