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18 giu 2010

Il clima costituente

di Luciano Caveri

Silvio Berlusconi si lamenta di non poter governare e invoca modifiche costituzionali che gli e lo consentano. C’è da chiedersi perché lo faccia. E' vero che il sistema costituzionale italiano non è presidenzialista. Il nostro, al momento, è un sistema parlamentare, basato su un bicameralismo perfetto. Il Presidente della Repubblica ha funzioni di controllo non particolarmente forti. Il Presidente del Consiglio, dopo una riforma della Presidenza del 1988 alla cui stesura collaborai da deputato, ha un potere notevole.

Ovviamente le cose funzionano meglio, come antidoto all'instabilità di Governo che ha caratterizzato la Repubblica, se il Presidente del Consiglio può contare su di una solida maggioranza parlamentare ed è quanto Berlusconi aveva ottenuto quale esito delle ultime elezioni politiche. Per cui governare può governare senza lamentarsi che la debole e divisa opposizione parlamentare faccia il suo mestiere di opposizione. Poi ci sono i magistrati: la Corte costituzionale che boccia le leggi incostituzionali fa anch'essa il suo mestiere come in tutte le democrazie occidentali; la magistratura ordinaria, specie quella che si occupa di penale, è accusata di "fumus persecutionis" e di voler far cadere il Governo. Va detto che una serie di leggine di vario genere hanno "blindato" Berlusconi, rendendolo di fatto immune sino a quando ricoprirà il ruolo di premier. Capisco la "sfiga", che sarà pure un termine poco politologico, di governare in questi anni. Uno ad uno - e Berlusconi lo racconta per segnalare la sua resistenza - i leader mondiali sono spariti di scena, sapendo che oggi governare sul breve o sul lungo non porta consenso. Per cui essere "uomo del destino" in questi anni è una presunzione, ma non autorizza a pensare ad un mondo attorno a te che complotta. Va modificata la Costituzione? L’ho sempre sostenuto e all’inizio degli anni Novanta presentai una proposta di riforma dello Stato in chiave federalista, che resta buona ancora oggi e che mutava in profondità il volto dello Stato. Ma la Costituzione va cambiata nel clima giusto e non come se fosse un capriccio personale e soprattutto di vuole quella tensione morale e politica che crea un clima costituente. Escludo che ci sia in questo momento.