La foga del quotidiano

Amici improbabili"Amico" - etimologicamente come nella vita - è una persona cui si vuole bene e "nemico", ça va sans dire, è l'esatto contrario.
L'esperienza ci insegna che non vi è niente di semplice e che le amicizie, come le lampadine, si accendono e si spengono e talvolta i ruoli si invertono da "amico" a "nemico" e viceversa.
In politica tutto è ancora più complesso dei già complicati rapporti interpersonali. Pesano ulteriori fattori, ma è certo che anche in politica le amicizie contano e cementano e ciò vale in sistemi instabili come quelli italiani dove le alleanze - forma d'amicizia senza amore - sono un obbligo istituzionale.
Ma la logica dovrebbe essere quella di «patti chiari, amicizia lunga», mentre oggi parrebbe trionfare il «mordi e fuggi», un'amicizia da scambisti.
Rimpiangere la Prima Repubblica - ricca di doppiogiochismi, bugie, scandali e molto altro ancora - sarebbe ridicolo e soprattutto inutile. Ma oggi direi che non siamo messi meglio, anzi.
L'impressione è che la foga del quotidiano, l'assillo del voto, talvolta anche il business accechino a detrimento delle scelte strategiche e di lungo periodo.

Commenti

Non avrei mai pensato...

di dover rimpiangere la Prima repubblica, ma la situazione attuale mi rende nostalgico (senza arrivare al Ventennio).
Credo che i politici della Prima repubblica fossero di livello superiore e quando li ascoltavi sentivi che pur nelle differenze (maggiori rispetto ad oggi) vi era stima e rispetto reciproco.
Mi piace ricordare Almirante che rende omaggio alla salma di Berlinguer.
E che dire poi di Andreotti che accusato di mafia partecipa alle udienze senza pronunciare una parola contro i giudici. Questo è il rispetto delle istituzioni che i politici dovrebbero avere.
Oggi il rispetto delle istituzioni non c'è più e questo è un vulnus per la democrazia.
Se incomincio a pensare, come suggerito dal premier, che la magistratura è un covo di poco di buono e la Corte Costituzionale una banda di comunisti (tra l'altro quelli che ho conosciuto non giravano con il mitra, erano persone per bene e spesso andavano a messa) allora è finita.

L'ultima frase...

di Luciano è quella che secondo me riassume meglio i problemi politici, economici e finanziari che il nostro Paese, in particolare, si trova ad affrontare oggi.
Negli ultimi dieci - quindici anni ha prevalso l'interesse di breve periodo personale o di piccoli gruppi su di una visione di interesse generale di medio-lungo periodo: i politici per il voto del successivo mandato, i manager delle imprese e delle banche per la valorizzazione delle loro stock options...
Due mandati, cinque o sei anni da supermanager e sei a posto per almeno due (tue) generazioni.

Esatto...

e chi pensa alle generazioni future finisce per essere considerato un fesso.

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