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26 mag 2010

La vita dopo la morte

di Luciano Caveri

Mi sono occupato per tanti anni alla Camera e poi a Bruxelles della materia "donazione degli organi", approfondendo questo tema - così delicato nel porsi su di un crinale, la vita dopo la morte, che fa venire i brividi - del tutto nuovo per il legislatore al costante inseguimento dei fantastici progressi tecnici della medicina. Questi continui miglioramenti, in questi anni, hanno creato nella sola Europa sessantamila malati circa in attesa di un trapianto e a queste richieste non corrisponde sempre la disponibilità di un organo e la stessa donazione ha degli alti e bassi che seguono gli umori della popolazione. Di recente il Parlamento europeo ha varato una nuova normativa in materia per permettere migliori interscambi fra i Paesi membri e contro l'orrore della donazione a pagamento per non dire di peggio in quella "tratta degli organi" o in quei "viaggi della speranza" nei Paesi più poveri del mondo. La recente, dolorosa vicenda del giovane di Issogne, Mirko Fichera, morto dopo un incidente stradale, mostra il volto importante della generosità dell'atto della donazione, di cui l'intera comunità deve mostrarsi riconoscente. Da una tragedia nasce un gesto finale che è come un "testimone" lasciato al limitare della propria vita per il bene di una persona malata.