Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e analizzare il nostro traffico. Si prega di decidere se si è disposti ad accettare i cookie dal nostro sito Web.
14 mar 2010

Anche se c'è poco da ridere...

di Luciano Caveri

Basta con i formalismi! C'è una data di presentazione della dichiarazione dei redditi? Fatevene un baffo per finirla con lo Stato grassatore. Vi capita di essere beccati a 1,5 con l'etilometro? Chiara violazione della libertà personale. Vi trovano con una bomboletta di vernice a scrivere "Bambi ti amo" su un palazzo settecentesco? Invocate l'articolo 21 della Costituzione sulla libertà d'informazione.  Le libertà, anzitutto: questo lo slogan vincente. Anzi, per piacere al popolo dovete accompagnarvi con ninfette, combattere l'invecchiamento con la chirurgia plastica, ostentare lussi sibaritici, raccontare le barzellette ai Capi di Stato esteri. La libertà vuol dire: basta intercettazioni telefoniche contro i magistrati talebani, considerare il Parlamento un ostacolo nella corsa, usare procedure straordinarie per le "grandi opere" per non perder tempo con gli appalti, commuoversi per la giovane in coma irreversibile («ha le mestruazioni!») e mettere lo spumante nel frigo dei prefabbricati dei terremotati. Le prossime mosse consigliabili: un decreto legge per far vincere il campionato al Milan, un secondo per chiudere "Sky", un terzo per favorire Piersilvio nella successione. Fortuna che la Svizzera è vicina.