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02 feb 2010

Fantasia a tavola

di Luciano Caveri

Chiunque abbia un pochettino girato il mondo non poteva non stupirsi in passato del fatto che in Italia - e in Valle - non si potesse mangiare un pasto vero e proprio nei bar. In Valle ho spinto a suo tempo per una ragionevole equiparazione ristorante-bar, a condizione di avere una cucina e di rispettare alcuni parametri igienico-sanitari. Devo dire, a distanza di tempo, che la "liberalizzazione" è rimasta a mezza a strada, perché molti bar sono - a differenza dei bistrot francesi - rimasti a proposte minimali e poco fantasiose, spesso precotte, forse vittime, specie ad Aosta, della routine dei "buoni pasto" dei dipendenti regionali. Le lodevoli eccezioni sono quelle che lavorano di fantasia, magari con una cucina del territorio che sappia strizzare, però, l'occhiolino a quei turisti che cercano un pizzico di italianità a tavola.