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06 feb 2010

Veillà

di Luciano Caveri

Due pensieri sulla Veillà, che ieri sera ha animato il centro d'Aosta. Interessante è anzitutto la duplicità di lettura della nottata: sopra e sotto. Sopra, per le strade, c'è una festa popolare, scientemente animata dagli organizzatori con musica e canti e con i punti di ristoro, cui si aggiunge l'ingegno dei proprietari dei locali per attirare i clienti. C'è poi il sotto, nelle "crotte", che somiglia di più ad una festa familiare con amici caratterizzata da una crescente esclusività e con una catena d'inviti per evitare certe pericolose resse del passato. Quest'anno poi non mancava un'"aria" legata alle elezioni comunali di Aosta... Il secondo pensiero riguarda i tantissimi giovani per strada, che nella festa trovano occasione di bisboccia e dunque evitiamo letture sociologiche del fenomeno. Tuttavia, qualunque siano le ragioni, assicurano di certo - assieme ai giovani espositori, specie delle "scuole" - la "relève" generazionale della Fiera, sempre più un "unicum" sulle Alpi.