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01 feb 2010

Fromages

di Luciano Caveri

Storia fantastica di stupidità umana. Torno da Parigi e, come bagaglio a mano, ho con me due scatole in legno piene di formaggi. Al controllo passeggeri, faccio passare i prelibati ed odorosi cibi sul nastro e mi annunciano - con mio vivo stupore - che devo caricarle come bagaglio sottobordo, tornando a spedirle al check-in. Osservo che è la prima volta che ciò avviene e che le scatole nel passato le ho sempre portate come bagaglio a mano senza problemi, se non lo sguardo del vicino di posto in aereo che talvolta pensava che fossero i miei piedi non capendo, invece, che sotto il sedile davanti avevo messo i formaggi e che erano loro a... profumare. Già ma - replica la capa dei controlli - i formaggi comprati all'aeroporto sono "sécurisés" ("fromage detector"?), mentre io li ho presi al centro di Parigi, al "Lafayette"!   Poi la tizia guarda dentro le scatole, spiegando che i più pericolosi sono quelli "a pasta molle", magari ci sono dei gas mefitici, degni di Bin Laden. Taccio per un'antica francofilia. Povera Francia, un tempo patria dei formaggi!