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29 dic 2009

In scena

di Luciano Caveri

L'irresistibile forza attrattiva del Natale ci avvince come un campo magnetico cui non si può sfuggire. E' tutto un rifulgere e un gozzovigliare e, come da copione, questa ripetitività è rassicurante e somiglia ai vecchi fari marini prima dei sistemi satellitari di posizionamento. Eppure una certa retorica gronda d'ipocrisia: abbracci e baci fasulli, affettuosità con parenti o amici serpenti, una festosità da valium o da goccetto riparatore. Anche questo, in fondo, è rassicurante nella grande commedia umana nella quale ciascuno di noi è protagonista. Le puntate natalizie - questo è certo - risultano particolarmente impegnative e nessuno, me compreso (beninteso), vuole rinunciarci, essendo l'alternativa la condizione d'eremita... Da oggi, comunque, in soffitta i brutti pensieri e verrò catturato dall'atmosfera di Natale, anche sul blog.