Il diritto

paolo_cirino_pomicino.jpgOgnuno ha le sue perversioni, ma confesso che quel che mi ha dato sempre maggior soddisfazione nella mia attività parlamentare, nelle diverse Assemblee in cui sono stato, è sempre stata la scrittura delle norme giuridiche, cercando appunto di scriverle in maniera secca e comprensibile.
Credo lo si veda nelle leggine presentate e approvate a Roma, compresi i nuovi articoli presenti nello Statuto d'Autonomia della Valle dal 1993, di cui vado molto fiero, avendo soppesato ogni parola.
Ricordo la volta in cui, sui prepensionamenti alla "Cogne", presentai all'allora presidente della "Commissione bilancio" della Camera Cirino Pomicino un mio emendamento, che lui modificò - a vantaggio anche di Bagnoli di Napoli - in termini fumosi.
Protestaii e mi sentii rispondere che «le norme dovevamo lasciare spazio alle... interpretazioni».
Altro che la chiarezza del diritto! Oggi le leggine ad personam sono la logica evoluzione della stessa, incredibile, filosofia giuridica.

Commenti

"Auspico"...

bel termine vero? "Auspico" mi dà il senso dell'alto, dell'ispirata tensione verso un qualcosa di pulito e grande.
Smetto di divagare.
Dicevo, auspico che le leggi, i regolamenti fino alle più circolanti circolari siano sempre più comprensibili e fruibili.
Mi ricordo, discutendo con un funzionario dell'Arpa, della diversa interpretazione di una norma (con una sanzione salatissima) a causa della mancanza degli incisi...
Gliel'ho letta e riletta finché si è arreso: entrambi avevamo ragione, a seconda dell'intonazione. La soluzione sarebbe un legislatore lucido, che lasci che la norma sia interpretata con i metodi che prevede la Legge e non con la teatrale lettura in un ufficio...

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