Energia
"L'Europa nella nostra Regione". Questo lo slogan degli eventi locali degli "Open days", cui la nostra Valle partecipa - oggi a Saint-Vincent - con un tema apparentemente di nicchia: "Efficienza energetica negli edifici".
"Open Days", lo ricordo, è la manifestazione a Bruxelles e nelle Regioni che ricorda da sette anni, ad ottobre, il ruolo delle Regioni e degli Enti locali nel contesto della politica dell'Unione europea.
In Europa il tema è in itinere con una direttiva esattamente sull'argomento, la numero 2084 del 2008, che rientra in un pacchetto clima-energia che impasta diverse materie e che mira a contribuire al fatto che il pianeta e l'umanità evitino il peggio.
Nessun settore come questo implica, nella sussidiarietà, un ruolo della democrazia di prossimità, chiamata ad applicare norme che hanno caratteristiche e scopi globali. Per il risparmio negli edifici, talvolta, è meglio un buon regolamento edilizio comunale che una direttiva troppo corposa.
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Commenti
Si fanno convegni...
in pompa magna, tante parole e parole e parole, ma come ho già ribadito in un precedente intervento, della "Efficienza energetica negli edifici" penso freghi poco a tutti, in primis a tutta quella marea di personaggi esperti o presunti esperti che dettano le regole per la costruzione o la ristrutturazione di un qualsiasi edificio.
Se così non fosse non riesco a capacitarmi di alcune imposizioni dettate più che altro dall'ignoranza e dalla cocciutaggine che dalla reale necessità.
In nord Europa, ma anche più vicino a noi (Alto Adige) si costruiscono case chiamate di "classe A", "AA" eccetera, che sono l'ottimo compromesso per le nostre latitudini ed il nostro portafoglio.
A parte i centri storici, in cui sembra non si possa toccare nulla da come era stato fatto dai nostri vecchi, anche se rispettando la tradizione e le principali regole, molto si potrebbe fare a partire dallo snellire di molto certe prese di posizione dei nostri famosi tecnici. Negli edifici ristrutturati o recuperati a spese dei Comuni o della Regione, poca attenzione ricopre la "efficienza energetica" dal momento che su quasi tutta la zona di capannoni della Amérique non si vede l'ombra di un pannello solare o di catalizzatori di luce per i piani sottostanti (i "solar tube") od accumulatori di acqua scaldata dal sole.
L'unico edificio che veramente merita un'occhiata è a Chatillon (ma non ricordo la sede di quale società ospita) il quale é ricoperto di pannelli fotovoltaici. Nel mio Comune, ne avevo già parlato, si è rifatta la copertura della palestra-piscina ma di pannelli solari neanche a parlarne, ad eccezione di un paio di metri sperimentali, s'è ristrutturata una torre-prigione e, dopo un sacco di soldi e tempo, non si è neanche riusciti ad eliminare l'umidità che è soffocante.
Case sane, ben coibentate, luminose, invitanti ad essere abitate e non mausolei bui, pesanti, freddi e difficili da gestire soprattutto per i costi di gestione.
La tecnologia non manca, ma mi sembra manchi il buon senso... specie dal pubblico che, purtroppo, dovrebbe essere il traino.
L'edificio...
è la "CVA". Oggi si sono comparate esperienze utili.
Io non sono pessimista, anche perché il quadro normativo crea obblighi!
Se fossi...
pessimista non sarei su questo blog ad esporre le mie idee e ad ascoltare altre campane, ma sono abbastanza realista perché mi guardo intorno e vedo solo assurdi impedimenti burocratici o pigrizia di certi organismi.
In Valle Resia (BZ) esistono due pale eoliche e non sono un impatto insormontabile, ci sono case a "classe A" anche in centri storici e non stanno male, questa è la realtà che vedo attorno a me; una pigrizia che giustifica la mancanza di scelte, scelte che a volte devono e possono essere coraggiose se si vuole veramente fare un passo avanti. Altrimenti saremo, in senso lato, come la mucca che vede passare il treno ed una volta via, riprende a brucare come se niente fosse.
Ma ti ripeto, mi piacerebbe e sono qui che aspetto altri punti di vista .
Non sono né pessimista né rassegnato... magari qualcosa cambia.
ciao.