Che si chiuda!

massimo_romagnoli.jpgNel 1997, imbottito di idealismo per la causa dei problemi della montagna, lavorai per avere - e ciò avvenne con la legge del 7 agosto 1997, numero 266 all'articolo cinque e per essere pedante quarto comma - l'Istituto nazionale per la ricerca scientifica e  tecnologica sulla montagna ("Inrm"), diventato qualche anno dopo "Imont" (Istituto Nazionale della Montagna) e successivamente "Eim" (Ente Italiano Montagna). Da qualche tempo era commissariato, oscillando fra la chiusura e il rilancio, ed a guidarlo era un attivo ex deputato trentino, Gigi Olivieri, di area di sinistra.
Ora per l'Eim è intervenuto manu militari il Governo per accontentare un ex deputato, Massimo Romagnoli, eletto a suo tempo in quella bizzarria delle circoscrizioni estere, che vive da vent'anni in Grecia ed è esponente di spicco degli "Azzurri nel mondo". Dal curriculum non si evince la competenza sulla montagna, ma sulla fedeltà alla compagine governativa non ci piove.
Il terribile declino dell'originario istituto, parlandone da vivo, porta alla speranza di una sua rapida chiusura.

Commenti

Ieri sera...

... mosso da curiosità, mi sono "recato" all'interno del sito "Eim" e gli ho dato uno sguardo. Mi sono anche registrato.
Muovendomi, tra i fumi del sonno, non ho trovato sedi periferiche.
Le domande: raccolgono dati dalle istituzioni montane e li elaborano?
Da Roma, danno indirizzo alle istituzioni (passacarte governativi)?
I dipendenti, ricercatori, dirigenti non sono scelti nelle Regioni interessate?

Purtroppo...

è rimasto un ente centralizzato con sede a due passi dalla collinetta che i romani chiamano Monte Citorio...

Allora...

pongo una domanda diversa: ha un ruolo, con dei risultati?

Direi...

che l'Istituto ha fatto studi di buon livello su alcune tematiche, ma oggi - come non mai - appare come uno strumento meramente politico e come tale da sopprimere.

Mi spiace...

per tutto il tuo lavoro ma se deve diventare un carrozzone vuoto e mangiasoldi tanto vale che si faccia in fretta a chiuderlo.
Ma è ma possibile che nessuno vigili sulle capacità e competenze di chi ci lavora?

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