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28 set 2009

Una Valle senza più ghiacciai?

di Luciano Caveri

Sono anni che seguo, compatibilmente con le mie nozioni scientifiche, il dibattito sull'evoluzione del clima, pensando alle sue conseguenze per la Valle e per le future generazioni che l'abiteranno, in parte tracciate nell'unico studio organico  che commissionai anni fa. Mi pongo da allora in una posizione mediana fra i catastrofisti e gli indifferenti (come il paradossale documento negazionista - cioè "fa più caldo per cause naturali, l'umanità non c'entra un piffero" - votato, mesi fa, dal Senato). Il riscaldamento del pianeta, qualunque possa essere appunto la percentuale di responsabilità umana nel fenomeno, è un tema mondiale, anche se l'impressione è che la politica lo affronti prendendosela comoda. Certo lo scenario di una Valle d'Aosta senza più ghiacciai, nel giro di pochi decenni, fa impressione e basta vedere le temperature (o più semplicemente le vendemmie anticipate) per verificare come le modificazioni siano palpabili e eventuali inverni nevosi - speriamo che il prossimo lo sia - non paiono contraddire lo scenario. A fine anno, nel Summit sul clima a Copenhagen, si dovrebbero assumere decisioni importanti, ma le premesse sono deludenti.