Acqua come diritto, non come bisogno

acqua_maggio2009.jpgGuardi in alto e vedi ancora la neve: l'acqua quest'anno - malgrado il caldo feroce di questi giorni - non mancherà, dopo un inverno da vecchi tempi e una primavera piovosa.
Nei prossimi anni, però, anche la Valle - che è situata ad una latitudine assai delicata - deve perseguire una politica di efficacia e di efficienza nel settore dell'acqua. Tema che si inserisce in un quadro mondiale di grandi discussioni. In troppe zone del mondo l'acqua potabile è un sogno (un miliardo di persone sulla terra ne sono prive) e milioni di esseri umani muoiono per malattie legate a questa carenza.
Il riscaldamento globale peggiora le cose e dappertutto si discute sul tema delicatissimo del rapporto pubblico-privato sul governo dell'acqua, il cui accesso e uso va considerato un diritto universale e non un semplice bisogno, come di recente banalizzato nel summit internazionale sull'acqua. Infatti la partita non è per nulla indifferente, perché il business della filiera è colossale e attira ovunque grandi interessi e rischi di speculazione e malaffare.

Commenti

Giusto!

L'altra settimana sono andato a fare un sopralluogo in un posto dove si dovevano costruire degli edifici. La zona era un po' acquitrinosa perché c'è una sorgente (acqua potabile). In linea di massima era sembrata un problema per tutti, ma dentro di me pensavo già nell'ottica di cui hai parlato sopra: una sorta di tesoretto.

Sottoscrivo le ultime righe.

Si devono educare le persone a usare questa risorsa come diritto esauribile. Spesso è considerato solo un diritto. E, cosa comica, nessuno fa i conti di quanto costa un litro d'acqua in bottiglia?! Magari bofonchiano (nei casi migliori) quando arriva il conto del consumo dell'acquedotto.
Divago, ma parlo sempre di acqua. Mi sono spaventato quando ho visto in vendita le piscine a basso prezzo. Proprio piscine da poterci fare un tuffo, senza fare testamento prima.
Vicino a casa sono fioccate e, spesso, alimentate con l'acqua del consorzio di bonifica. La cosa più fastidiosa da constatare era il consumo, causato dal non trattamento dell'acqua: dopo poche ore si popola di graziosi animaletti...
Tanto la cantilena era la stessa: la pago... sì ma per bagnare i campi!

Pensa che...

dal momento che abito in un vecchio mulino, ho l'acqua che scorre 24 ore su 24 sotto il naso ed è un delitto che non si sia pensato il modo di sfruttarla come si deve. Penso a centraline per produrre energia elettrica o quant'altro, perché è un vero delitto veder scorrere tutta quella ricchezza senza farla fruttare e sapere che andrà in Dora e basta.
I Comuni attraversati da un corso d'acqua dovrebbero essere incentivati od obbligati se necessario a sfruttare appieno questa risorsa esauribile.
I nostri vecchi avevano progettato, in successione sul corso di questo canale un mulino, una forgia, una sega ad acqua per legnami vari, una deviazione per ghiacciare l'acqua riversata nel prato e formare la materia prima per la ghiacciaia , che ora è l'attuale cantina,e per concludere un altro mulino.
Alla ruota era collegata una dinamo che forniva corrente elettrica all'illuminazione della strada per il castello e per le abitazioni limitrofe.
E questo era stato progettato anni ed anni addietro, dove si sfruttava quello che c'era per sopperire alle necessità. Ora con la smisurata tecnologia, certe cose vengono tralasciate anche in nome vincoli assurdi. Probabilmente tanti passi tecnologicamente avanti ce ne hanno fatti fare altrettanti indietro e non badiamo più al buon senso ma a futili tornaconti economici.

logica

L'essere umano è composto all'ottanta per cento d'acqua.
In assenza d'acqua l'essere umano muore.
L'essere umano gode del diritto alla vita, quindi:
diritto alla vita=diritto all'acqua.
Non mi sembra possano esserci dubbi!

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