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03 mag 2009

A essere precisi...

di Luciano Caveri

In Valle d'Aosta la liberazione dai nazi-fascisti della città di Aosta avvenne il 28 aprile 1945, qualche giorno dopo la data oggi canonica della Liberazione. Mi chiamo Luciano per un avvenimento luttuoso di quel giorno. Mio zio Antoine Lucien Caveri morì nell'allora Piazza Carlo Alberto (oggi Piazza Chanoux) a causa di una fatalità: la caduta a terra di una pistola che una persona aveva alla cintola e da cui partì un colpo mortale. Aveva preso il suo nome dal fratello del mio bisnonno (suo nonno), Antonio Caveri avvocato e giurista genovese, che fu tra l'altro Sindaco della città e nel 1848 eletto deputato nel Parlamento Subalpino e successivamente Senatore del Regno. Antoine era in piazza per un comizio, essendo comunista e capo del partito all'interno della Cogne. Fu convinto dalla sorella Marie ad andare a parlare per l'insistenza degli operai che andarono a chiamarlo in via Sant'Anselmo nell'abitazione di famiglia, malgrado quel giorno fosse ammalato. Fatalità, appunto. Era stato fra i fondatori della Jeune Vallée d'Aoste e avrebbe avuto certamente un ruolo di spicco nel dopoguerra. Mio padre scelse il suo secondo nome per me in segno di ricordo e io lo voglio ricordare.