Comunicazione sulla crisi
Due esigenze diverse si contrappongono per i Governi: far vedere che si è attivi nell'emergenza e tranquillizzare i cittadini per evitare il panico. Noto che ieri Berlusconi ha gestito il problema senza attenzione. Una convocazione straordinaria del Consiglio dei Ministri, la decretazione d'urgenza sulla materia, un'edizione straordinaria del Tg1 contraddicono i successivi appelli alla calma.
Guardare i telegiornali internazionali e, per me in queste ore, lo scambio d'informazione con colleghi di diversi Paesi accresce la voglia di verità e certezze senza farsi prendere dalle ansie.
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Commenti
Alberto Grisero - Aosta
Francamente mi pare che, Berlusconi, alterni momenti di serietà professionale (durante i quali spiega le iniziative del Governo, per fronteggiare la crisi delle borse), ad atteggiamenti poco adatti al suo ruolo, come quando dice che fa l'amore per 3 ore (è bello arrivare a 72 anni così!) o va al Bagaglino e parla delle veline.
Anno zero
Se ascolti Anno Zero (in onda ora), dai per buono il 5% delle notizie date, Berlusconi deve fare un lungometraggio per tranquillizzare gli italiani. Che poca serietà giornalistica!!!
Giornalisti
I giornalisiti italiani sono abili nel diffondere la pausa e l'ansia..ma come si fa a fare delle edizioni strordinarie dei tg per tranquilizzare?..non capisco questo metodo di "diffondere tranquillità"..rimpiango i veri giornalisiti, Enzo Biagi e Indro Montanelli tanto per interderci..
Giornalisti
Ho come l'impressione (certezza) che il giornalismo d'inchiesta sia da tutelare, come il panda. Se un giornalista, es. inchiesta sugli ospedali italiani, si traveste, scopre cose strane e le pubblica, viene sparato alla ribalta come un fenomeno da baraccone. Alla fine è un giornalista ma panda.
Giornalismo
Il giornalismo è passione. Molti vivono questo lavoro come se fossero dei travet. I grandi giornalisti sono come i panda e il giornalismo d'inchiesta è spesso troppo ideologico.
Alberto Grisero - Aosta
Premesso che, i compianti Biagi e Montanelli, costituiscono due esempi quasi inarrivabili, questa volta, devo dare ragione a Roberto Belluco: IN VALLE D'AOSTA, se un cronista scopre delle cose strane e le pubblica, viene (privatamente) trattato come un fenomeno da baraccone ed epurato. A livello nazionale, qualsiasi giornalista può parlare contro Veltroni e Berlusconi, mentre in questa Regione, chiunque osi attaccare la gang guidata (più o meno direttamente) da un "imprecisato" veterinario di Brusson, se la vede brutta.
Grisero...
Per favore, non mi obblighi a cancellarla! La smetta di raccontarci le solite storie!
Alberto Grisero - Aosta
Mi tolga una curiosità, egregio consigliere Caveri: ciò che lei mi sta dicendo, è farina del suo sacco o è volontà del suo Partito?
NOI DUE sappiamo, perfettamente, che NON è la stessa cosa...
In ogni caso, ricordo a tutti voi che, in Democrazia, c'è libertà di dissenso (oltreché di satira): abbiate i buonsenso e l'umiltà di accettarlo.
Il problema.
E' che lei usa toni da non sembrare satirici. Il termine gang, per esempio, comporta l'immediata collocazione in un contesto di illegalità. Io sono un fautore del confronto, anche duro, con la cima di un qualsivoglia movimento, ma sempre nei limiti della democrazia. La invito caldamente a usare lo stato italiano al di fuori della Valle, per sua garanzia vista la sua "esperienza", e usi la magistratura, per esempio. O meglio, e non è satira, scriva un libro. Se è un cronista, eserciti la sua professione.
saluti
Alberto Grisero - Aosta
Egregio Roberto Belluco, mi piacerebbe moltissimo tornare a fare il cronista (e poter, finalmente, diventare giornalista): peccato solo che, in Valle d'Aosta, io abbia tutte le porte sbarrate! Ammettiamo pure che, una % di colpa sia mia, ma il resto?
Spero che lei non sia così banale da dirmi di lasciare questa Regione, anche perché, alla lunga, non vorrei che fosse qualche valdostano verace, a doversene andare...
infatti!
Chi glielo ha consigliato? Rilegga le mie righe
Alberto Grisero - Aosta
La mia era una pura e semplice ipotesi, tutto lì