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02 nov 2020

Virus: vigilanti e attenti

di Luciano Caveri

Mi spiace molto di dover tornare come tanti mesi fa a riempire questo mio Blog con riflessioni sulla pandemia. Ma ora che sono nel cuore delle informazioni sullo sviluppo della situazione, credo, previsioni alla mano, quanto sia bene capire la delicatezza del momento ed apprezzare le circostanze che non consentono sottovalutazioni e stupidaggini sul tema che riguarda come non mai la nostra vita e rischi enormi. Ormai stabilmente sessantenne, per quanto la circostanza di invecchiare la consideri scocciante, sono riuscito a fare il vaccino antinfluenzale, che uso da moltissimi anni, perché mio papà (classe 1923) era un vaccinista convinto e come tale si imponeva su tutta la famiglia. La sua generazione, come ancora in parte la mia, aveva vissuto o personalmente o per racconti altrui alcune delle brutte malattie debellate o circoscritte grazie alle vaccinazioni di massa con buona pace dei "no-vax", chiusi un settario oscurantismo.

Ora viviamo tutti sulla nostra pelle attraverso le minacce del "covid-19" anche cosa significhi non avere un vaccino ancora operante e mentre la malattia imperversa - ed anche in Valle d'Aosta si temono picchi che inquietano se non si riusciranno a ridurre i contagi - si spera che i ricercatori ce la possano fare in fretta nella rincorsa ad un rimedio contro l'epidemia. Una volta trovata la soluzione, ci sarà poi la necessità di avere abbastanza vaccini (la mancanza di sufficienti dosi di antinfluenzale in questi mesi mostra cosa può capitare!) e di contrastare gli anti-vaccinisti che sono una minoranza chiassosa che riesce a diffondere pregiudizi, balle, paure e tutto un repertorio che si riflette su titubanze della parte di una fascia di popolazione facilmente suggestionabile. Ma cosa fare aspettando il vaccino? E' interessante cosa ha detto al "Corriere della Sera", Ilaria Capua: «In primo luogo, arrivare all'immunità di gregge facendo girare il virus lentamente, perché, se gira troppo velocemente , invece dell'immunità di gregge avremo le pecore morte. Bisogna stare lontani e distanziarsi in modo che l'indice di contagio sia basso, mantenere sotto soglia la circolazione virale ed immunizzarsi piano piano. Poi il vaccino darà il suo contributo. Queste convergenze fanno si che si arriverà a un punto in cui l'infezione si sarà endemizzata. Nel momento in cui si crea questo equilibro tra virus circolante e anticorpi, il "covid" appena entra in contatto con una persona viene bloccato. Fra qualche anno, diventerà - io mi auguro - il nuovo virus del raffreddore». Speriamo in bene! Resta il fatto tristissimo di come in Italia debba esserci uno Stato Etico, arbitro assoluto del bene e del male, che mette il naso dappertutto con un dirigismo che entra nelle case e scandisce modi di essere e di comportarsi per assenza di senso del dovere e di una cittadinanza consapevole. Per poi avere il coro che si lamenta delle misure draconiane, quando appunto ci si accorge che in troppi da soli non ce la fanno a capire che solo comportamenti responsabili in proprio sono la chiave di volta a farsi prendere per mano come bambini indisciplinati.