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10 ott 2018

La Svizzera non vuole mucche cornute

di Luciano Caveri

Mancano pochi giorni alla Finalissima della tradizionale "Batailles des reines", gli scontri decisivi fra le migliori bovine valdostane - ma una settimana prima ci sarà il derby con le mucche savoiarde e vallesane - corna contro corna per definire le vincitrici delle tre categorie, declinate per peso, dalle più pesanti alle più "leggere". Un referendum ormai imminente in Svizzera ci deve fare riflettere su quel vasto programma - di cui si occupa molto in dettaglio l'Unione europea - che si chiama "benessere animale" e su come la tradizione si possa abolire in fretta in nome di un presunto modernismo nel Paese che più alpino non si può. In Svizzera, anche se i poster pubblicitari non lo fanno mai vedere mostrando le loro belle bovine cornute e pasciute al pascolo come elemento classico del panorama alpino, sappiate che nove mucche su dieci non hanno più le corna con buona pace delle loro "reines", che sopravvivono alla scelta draconiana del taglio delle protuberanze valida per le loro "colleghe" che non scendono nell'arena.

La principale ragione - così spiegano ufficialmente gli allevatori che le tagliano - è "il timore che le bestie si feriscano tra loro oppure facciano del male all'uomo". I bovini senza corna - anche questa non è male come giustificazione - "occupano inoltre meno spazio nella stalle, facendo così risparmiare denaro agli agricoltori". Sul tema si voterà il 25 novembre su di un referendum di iniziativa popolare, chiamato in modo suggestivo "per vacche con le corna". Pare destinata questa proposta a una clamorosa bocciatura, visto che è già stato respinto seccamente dal Consiglio degli Stati (28 voti ad otto ed otto astenuti). Una doccia fredda per comunità di interessi "Hornkuh" (vacca cornuta), che ha promosso la modifica costituzionale, che vuole non che si vieti la pratica del taglio delle corna, ma che i contadini contrari a questa pratica vengano indennizzati per i costi supplementari generati dalle bestie "cornute". Si voterà, con un'iniziativa federale, dunque in tutti i Cantoni, e fra i pochi favorevoli ci sono i socialisti, che hanno diffuso questo documento, che dimostra come la vera democrazia federalista consente di esprimersi anche su temi apparentemente bizzarri: "Les Socialistes vous appellent à voter "oui", car ce projet vise à favoriser des conditions d'élevage respectueuses des animaux. L'initiative prévoit d'inscrire dans la Constitution fédérale le principe d'une aide financière aux agriculteurs et agricultrices qui maintiennent les cornes de leurs vaches ou de leurs chèvres. L'image classique des montagnes suisses montre systématiquement de belles vaches portant fièrement leurs cornes. Pourtant la réalité est tout autre : nonante  pour cent des vaches laitières suisses n'ont plus de cornes. Les exploitations agricoles retirent les cornes des jeunes veaux afin de pouvoir détenir plus de bétail sur une même surface. Cette logique d'hyper-productivité ne se fait pas sans douleur pour les animaux, qui subissent l'écornage sous une simple anesthésie locale. Pendant des millénaires, les vaches ont été élevées avec leurs cornes. Depuis le Vingtème siècle, la logique veut que l'animal s'adapte aux conditions d'élevage, alors que ce serait aux exploitations agricoles de s'adapter aux animaux, afin de respecter leur bien-être. Sans cornes, les vaches sont déstabilisées et ne peuvent plus régler leurs conflits de hiérarchie. L'initiative n'interdit pas l'écornage mais permet de récompenser financièrement les agriculteurs et agricultrices qui feront le choix de maintenir les cornes de leurs vaches ou de leurs chèvres. Ce choix nécessitera des aménagements de la part des exploitant-e-s, qui verront leurs efforts récompensés. Les Socialistes vous encouragent à accepter ce projet qui aura de faibles incidences financières et permettra de favoriser le bien-être des vaches, animaux emblématiques de notre pays". Scrive così un Sito che si chiama "FondsGoetheanum": "Oggi lasciare le corna alle mucche non è più un atto naturale. L'assenza di corna è già quasi la norma, ma le mucche delle fattorie biodinamiche (Demeter) non vengono mutilate: esse portano ancora le loro corna. Il vitello appena nato scuote la testa, le sue orecchie ancora bagnate cominciano già ad ascoltare. I suoi organi sensoriali e le sue membra sono completamente formati, non manca niente: le sue palpebre si aprono sopra i suoi grandi occhi. Una o due ore dopo la nascita, eccolo già in piedi sulle sue quattro zampe; ha già trovato la mammella di sua madre e ne sta succhiando il suo primo latte. Tutto è già presente, tutto funziona. Le corna sono l'unica parte del suo corpo che deve ancora apparire. Queste ultime infatti appariranno solo progressivamente. Ancora tenere, spuntano quando il vitello di tre mesi comincia a mangiare del fieno e dell'erba. Con un po' di fortuna saranno ben formate e graziosamente incurvate solo all'età adulta, per diventare poi ornamenti maestosi nelle mucche più anziane. Quest'organo molto duro cresce continuamente e diventa sempre più perfetto. Ogni mandria di mucche possiede una sua gerarchia e forma un edificio sociale. Ogni mucca si crea il suo spazio nella mandria man mano che le sue corna crescono. Il vitello che cerca protezione si trasformerà in regina della mandria. Adesso porta con fierezza le sue belle corna ed un semplice gesto della sua testa cornuta è sufficiente per intervenire nella gerarchia della mandria. Le corna sono quindi un organo importante per la formazione del cerchio sociale dell'animale. Una mucca con le corna offre uno spettacolo di bellezza e di fierezza. In quanto organo sociale, le corna permettono alle mucche di trovare e di conservare il fragile equilibrio tra la vita solitaria e la vita nella mandria". Visione romantica ma ormai perdente nella gran parte dell'opinione pubblica elvetica. Per tenersi le corna in Svizzera bisogna essere, insomma, delle "reines": le uniche cui è consentito il... porto d'armi per le corna.